IL MESSAGGERO (V. CERRACCHIO) - Sarà un ottimo Natale, quello dei tifosi giallorossi, passati infretta dallo scoramento allesaltazione. Un peccato la sosta proprio adesso? Probabilmente sì, ma quanto imparato in questi mesi non sarà certo dimenticato con il panettone. E a piene forze laRoma potrà continuare con convinzione la sua splendida rincors
è la Lazio, al secondo pareggio interno di fila in tre giorni: occasione buttata via per avvicinarsi al verticema èancheveroche il migliore in campo è stato Bizzarri e che i biancocelesti, a parte un finale confuso e arrembante, non hanno mai impensierito Sorrentino. Il Chievo, anzi, avrebbe potuto chiudere il primo tempo in vantaggio, con il suo gioco rapidissimo che ha lasciato la Lazio senza fiato e idee. Solo un miracolo tra i tanti del portiere argentino sostituto di Marchetti ha frenato ad esempio il coast to coast di
Luciano(o Eriberto se ricordate), partito dalla propria metà campoearrivato indisturbato a concludere.
Squadra irriconoscibile quella di Reja, stremata dal tour de force di dicembre ma pure immalinconita dallormai cronica latitanza di Hernanes (sostituito nellintervallo)e Cissee dagli impacci impensabili dei quattro difensori titolari, capaci di pasticci da infarto.
Ecco, per la Lazio la sosta che arriva appare provvidenziale. Bene o male sono ancora quattro i punti che la separano dalla vetta, dopo il pari tra Udinese e Juventus. Il problema è che da sotto ritornano di volata altre contendenti. E così, senza rinforzi e alternative, in Champions non si arriva facilmente