
CORSPORT (R. MAIDA) - Sfoglia le statistiche, elenca le varie voci e sorride: «Possesso palla, passaggi riusciti, supremazia territoriale, non siamo messi male...». Ma si può, si deve fare molto meglio e lui, Luis Enrique, è il primo a saperlo alla vigilia di un turbine di partite molto complicato. «Dobbiamo crescere. In questo momento - assicura - penso solo alla partita contro il Lecce, che diventerà molto difficile se la Roma non giocherà al cento per cento delle sue possibilità
UNITI - La Roma che vuole è lontana da quella che si è vista finora: «Ci sono dettagli importanti dentro alle partite che non riusciamo a controllare. Vogliamo essere più produttivi con il possesso palla, alternando azioni in orizzontale e verticale. Dobbiamo difendere con più attenzione e aggressività. Manca qualcosa. E per me è frustrante se la squadra non capisce ciò che le chiedo. Sbaglio io probabilmente perché non sono mai soddisfatto di me stesso, come ha detto il presidente: a volte dovrei essere diverso» . Ma non esistono problemi di spogliatoio, a sentire le sue parole sicure. Luis Enrique allunga un braccio e indica la strada: «Il cammino che abbiamo intrapreso è giusto. E lo stiamo facendo tutti insieme. Se ci sono dei malumori tra i giocatori, io non me ne sono accorto. Società, allenatore, squadra vanno tutti nella stessa direzione» . Smentisce addirittura il diverbio con Heinze che il suo direttore sportivo, Walter Sabatini, ha confermato: «Non cè stata nessuna discussione. Con Heinze il rapporto è lo stesso di prima. E può giocare esattamente come giocava prima. E lunico centrale sinistro della rosa, ma lo era anche quando
Burdisso stava bene. Chi si spostava da quella parte, come Juan, si era adattato» . A proposito di Burdisso, spiega: «Sono molto dispiaciuto umanamente per Nicolas, che è un leader naturale della squadra per come si allena e per come affronta tutti gli impegni. Lo aspettiamo presto tra noi. Ma credo che la squadra non sentirà la sua assenza a livello psicologico. Reagiremo» . Forse servirà un difensore di pari livello da pescare a gennaio: «In realtà siamo tanti. Ho quattro difensori e un organico molto ampio. Però è chiaro che una società come la Roma deve farsi trovare pronta se sul mercato si presentano le occasioni giuste. Parlo di gennaio ma anche di giugno» .
I SINGOLI - Burdisso a parte, ha ritrovato i nazionali in buona forma: «Pjanic è un po dispiaciuto perché non si è qualificato agli Europei ma sta bene. Ha lavorato
anche nel giorno di riposo, facendo massaggi, per essere al top. Siamo contenti di lui, che ha portato a Roma la qualità e la fantasia che ci aspettavamo. Gago ha giocato solo 15 minuti contro la Colombia, si è allenato con noi, non ha problemi. E lo stesso ha fatto De Rossi, che non mi sembra nervoso per la vicenda contrattuale: lho visto concentrato come sempre» . Luis Enrique vede pronto anche Kjaer, che si è fermato allespulsione del derby: «Sta lavorando nel modo corretto, è guarito e ha raggiunto unottima condizione. Sono sicuro che diventerà un giocatore importante per la Roma». Se lo augurano soprattutto i dirigenti, che per averlo in prestito con diritto di riscatto hanno già sganciato 3 milioni