
IL ROMANISTA (D. GALLI) - Limpressione è che a mettere allangolo Beretta, stavolta, sia stata quella simpatia, nemmeno troppo nascosta, che il presidente della Lega di A nutre per Lotito. A rischio deferimento per non avere avvisato immediatamente la Figc dopo la condanna del numero uno biancoceleste per Calciopoli, Dimmiclaudio
Larticolo 22 bis della Noif recita al punto 3: «Restano sospesi dalla carica di dirigente di società o di associazione coloro che vengano condannati, ancorché con sentenza non definitiva, per uno dei delitti previsti dalle leggi indicate al comma precedente. La sospensione permane sino a successiva sentenza assolutoria». Attenzione: si parla di sentenza assolutoria, non di prescrizione. Se quindi, come pare probabile, il processo penale di Calciopoli si estinguesse per avvenuta prescrizione, Lotito potrebbe essere comunque dichiarato decaduto. Potrebbe, sì. Perché sulla norma è scontro tra Lega e Federcalcio. «Alla luce dellimportanza economica delle imprese del calcio - dice Beretta - è giusto allinearle a quelle di tutti gli altri settori economici. Quindi è giusto che gli effetti sulle cariche dirigenziali avvengano solo a fronte di sentenze passate in giudicato. Quella norma mostra contraddizioni e incongruenze. Inoltre il testo recita che i dirigenti sono sospesi fino alla sentenza di assoluzione, ma non specifica cosa dovrebbe succedere quando interviene la prescrizione». Abete non è daccordo: «Larticolo 22 ha una applicazione automatica, non cè bisogno di una delibera della Figc ma è bastata una comunicazione firmata dal segretario Antonio Di Sebastiano, una presa datto della sospensione automatica collegata alla norma sui requisiti di onorabilità». Poi il presidente della Figc lancia unaccusa velata (ma nemmeno troppo): «Lordinamento sportivo è diverso da quello penale e bisogna avere le capacità, al di là delle convenienze, di tenerli distinti». Al di là delle convenienze. E dei nomignoli affettuosi.