IL ROMANISTA (M. IZZI) - Saremmo ipocriti a dire che non ce lo aspettavamo, grazie ai fini benefici (il ricavato andrà al reparto pediatrico del SantEugenio) e grazie al grande affetto che lo lega al pubblico giallorosso, il libro biografico su Giorgio Rossi, Il primo della fila, sta raccogliendo un bel successo.
Non distribuito nelle edicole, non reperibile nelle librerie, i tifosi hanno dovuto andarlo a scovare tartassando il Roma Club Eur Torrino Federica Del Poggetto. Oltre allUTR e allAIRC, alla Regione, al Comune e alla Provincia e alle 100 copie acquistate dallAS Roma, sono arrivate richieste da Livorno, Varese, Massa, Firenze, Napoli e anche dal Roma Club Barcellona. Enti privati (la Banca Credito Cooperativo ha acquistato 30 copie), pubblici (i Consiglieri del XII Municipio hanno acquistato il volume a ranghi compatti, maggioranza e opposizione) e persino singoli insospettabili (come Paolo Il laziale, socio del Club del Venerdì di Castel di Leva che si è accaparrato 10 copie), hanno bruciato la prima edizione, in pochi giorni. Giorgio Rossi, dal canto suo, si trova in grande difficoltà: «Ho richieste per più di 120 libri che mi vengono da ogni parte, amici, conoscenti, amici degli amici e quando dico che non ne ho più, non mi crede nessuno».
Giorgio ci confida di aver consegnato personalmente il libro a Delvecchio e Tommasi e di averlo spedito, personalmente a tutti gli intervistati, tra cui Carletto Mazzone e Carlo Ancelotti: «Lho mandato, dice Giorgio, anche a Claudio Amendola adesso devo riuscire a recapitarlo a Renato Zero, sono un suo grande fan e lui, si sa, è uno sfegatato tifoso romanista. Ci tengo anche a dire che a breve incontrerò per consegnarle il libro Paola Minaccioni, figlia del mio amico Roberto, mentre Vittorio Boldorini, con cui ho diviso gli anni favolosi della Roma di Liedholm mi ha promesso che presto farà un salto a Trigoria».
Comunque sia, il problema dellirreperibilità del libro è in via di risoluzione perché a breve, sarà disponibile la seconda edizione, forte di altri 500 esemplari. Intanto, nella serata di ieri, proprio al Club del Venerdì di Castel di Leva-Divino Amore, Giorgio, in compagnia di Enzo Del Poggetto del Roma Club Eur Torrino ed editore del libro, ha partecipato ad un incontro dedicato alla sua storia nella Roma. Alla conviviale ha partecipato anche Alberto Ginulfi, a cui abbiamo chiesto un rapido parere sullinfortunio di Burdisso: «E uno di carattere, sul modello di Rocca e di Ancelotti. Gente che non si arrende, che dopo linfortunio ho potuto vedere a lavoro o di cui mi hanno raccontato. Questa è gente che alla fine ce la fa. Vedrete che tra 5 mesi sarà nuovamente in piedi». Ad Alberto abbiamo anche chiesto un parere sul periodo di forma di Stekelenburg: «Va bene, va bene, lo conosco dai tempi del Mondiale. E un portiere che trasmette sicurezza». In conclusione, scambiamo qualche parola con il presidente del Club del Venerdì, Venanzio Virgili che ci ha detto: «Il nostro non è un club sportivo, ma molti dei nostri soci sono tifosi della Roma.
LAssociazione è nata 30 anni fa, quando giocavamo a calcetto, adesso ci siamo orientati verso la passione gastronomica e sociale. Ci è piaciuta lidea di questo libro di Giorgio Rossi e della sua valenza sociale, i nostri soci ci hanno fatto una richiesta di oltre 100 copie, la prima è andata al nostro mitico Don Pasquale Silla, che ricorda sempre di quando il presidente Viola venne a visitarlo al Santuario del Divino Amore per chiedere non vittorie ma protezione per i tifosi che assistevano alle gare allOlimpico».