Bertelli: "La filosofia della Juve? L'alta intensità"

13/11/2011 alle 12:49.

TUTTOSPORT (G. VACIAGO) - Bertelli e Sassi sono coloro che si occupano della preparazione atletica della Juventus. Come siete organizzati e cosa avete cambiato a Vinovo? Sassi: «Siamo un gruppo affiatato, ognuno con proprie competenze. Bertelli è il primo preparatore, il più stretto collaboratore di Conte con il quale elabora gli allenamenti. Lo spagnolo Julio Tous

Come siete organizzati e cosa avete cambiato a Vinovo?

Sassi: «Siamo un gruppo affiatato, ognuno con proprie competenze. Bertelli è il primo , il più stretto collaboratore di con il quale elabora gli allenamenti. Lo spagnolo Julio Tous è l’esperto della forza e lavora in palestra con macchine innovative. Io infine seguo e coordino il Training Check , una delle novità che abbiamo introdotto. Si tratta di elaborazione dati, analisi e report. Lavoriamo in stretta connessione e siamo al servizio di per sviluppare il suo metodo». 

 
Che cos’è il Training Check?
 
Sassi: «È una struttura a supporto dell’intera società. Una grande novità voluta fortemente da Marotta. Monitoriamo tutti gli allenamenti dalla prima squadra ai bambini, in modo da portare avanti lo stesso tipo di allenamento, ovviamente con carichi diversi in proporzione all’età. Tutto sotto controllo con meccanismi di telemetria che quotidianamente scaricano dati nel mio computer».
 
Una sorta di scuola Ajax applicata alla preparazione atletica invece che alla tattica. 
 
Sassi: «Il paragone è giusto. I vantaggi sono tanti. Un esempio? Quando un giovane viene aggregato alla prima squadra si trova meno spaesato: a cambiare è solo l’intensità, ma soprattutto si uniforma un metodo e si porta avanti».
 
Come si può descrivere il 'metodo '?
 
Bertelli: «È un metodo misto: molto pallone, ma anche esercitazioni senza e lavoro in palestra. E' lungo da spiegare, se vogliamo sintetizzarne la filosofia si può dire che tutto è orientato all’alta intensità. In partita ma anche in allenamento o pure visionando un video. cerca di sviluppare questa aggressività agonistica perché venga applicato al massimo il suo calcio».