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Tevere vuota, Monte Mario quasi

15/10/2011 alle 11:14.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Un centinaio di biglietti al giorno. Quattro l’ora. Oddio, ieri sono stati un po’ di più: 124. Questo è il trend di vendita per il derby della Monte Mario lato Roma, quella sezione di tribuna che strizza l’occhio alla Sud. Stupiti? No, perché c’era da aspettarselo. Provate a chiudere la Tevere a un’intera tifoseria, quella romanista (e al ritorno accadrà l’opposto), e vedete l’effetto che fa.

Questione Distinti. Ieri, la Lega di Serie A ha spedito una lettera a MyRoma, l’azionariato popolare giallorosso, per chiarire i lati oscuri di una vicenda antipatica (eufemismo). MyRoma aveva chiesto a Via Rosellini un parere sulla palese violazione da parte della Lazio della delibera del Consiglio di Lega del 7 febbraio 2005 (poi richiamata anche da una circolare del 6 agosto 2009, evidentemente perché i club quella delibera non se la filavano proprio) che «proibisce di vendere ai sostenitori della squadra ospite biglietti a prezzo maggiorato rispetto a quello applicato all’analogo settore destinato ai tifosi locali». E’ esattamente quello che ha fatto la Lazio per il derby: ha chiesto 20 euro ai propri tifosi in Distinti Nord e ne ha pretesi 30 dai romanisti in Distinti Sud. Stesso settore, prezzi diversi. A Formello si sono giustificati sostenendo che per loro non c’è alcuna differenza tra Curva e Distinti Nord, tanto è vero che pure per gli abbonamenti è stato così. Risposta: e quindi? Alla Roma, ai romanisti, specie a quelli che hanno speso più dei laziali per un settore identico quando poteva tranquillamente essere applicato lo stesso prezzo, cosa importa delle strategie di biglietteria della Lazio? A Trigoria, e solo per evitare di alzare un polverone mediatico che a pochi giorni dal derby avrebbe rischiato di accendere gli animi, sono stati costretti ad accettare questo stato di cose. Ma l’ingiustizia è palese. E questa Roma, questa Roma qua, non ama le ingiustizie. Ogni cosa al suo tempo. Ogni cosa.