CORSERA (B. TUCCI) - Roma ritrovata, Lazio a gonfie vele. E, fra dieci giorni, ecco il derby. Non si parla d'altro, ormai. Luis Enrique contro Edy Reja: due scuole, due modi diversi di vedere il calcio. Che partita sarà? Una sola speranza: quella di assistere ad uno spettacolo degno di questo nome.
Primo, perché la Roma a stelle e strisce è stata rivoluzionata; secondo, perché la Lazio è una squadra a trazione anteriore, capace con le sue punte di capovolgere un risultato in pochi minuti. Ed allora, ecco il motivo per il quale ho parlato di una partita che avrà caratteristiche particolari.
Alla guida della Roma c'è uno straniero, ma, attenzione, è un uomo cresciuto a Barcellona, dove di derby se ne intendono per la rivalità che divide i catalani dai madrileni. Lucho sa quindi perfettamente che le sue quotazioni potranno salire in maniera vertiginosa se vincerà la partita. E se, invece, dovesse perdere? Ugualmente Reja: di derby ne ha persi quattro di fila. Il mister si è detto sicuro di portare a casa i tre punti. Ma se dovesse fallire ancora una volta? Non sarebbe la classica goccia che fa traboccare il vaso? Insomma, sarà sì o no un match vietato ai cardiopatici? Sì, senza dubbio. Ma sugli spalti e fuori dallo stadio, per carità, ci si comporti da tifosi veri. Aggiungere altro sarebbe inutile.