Roma un po' bambina

30/10/2011 alle 10:06.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ormai sta diventando una pericolosa abitudine. ll presidente Thomas DiBenedetto ha assistito dalla tribuna alla quinta sconfitta stagionale della Roma.

Finora l'ha vista vincere dal vivo solo a Parma.

Ieri, spalleggiato dall'avvocato Tacopina, ha lasciato un'altra volta deluso l'Olimpico, con la consapevolezza che la strada per uscire fuori da questo momentaccio è lunga e tortuosa. DiBenedetto non ha commentato il ko con il Milan, lasciando la parola a Franco Baldini. Mentre si è riunito con Luis Enrique per rivedere subito parte della gara insieme, è toccato al dare risposte a un ambiente che inizia a perdere speranze. «E' stato un grande risultato - ammette Baldini - che i fischi siano arrivati solo adesso: il pubblico si sta dimostrando molto maturo».



La classifica è anonima ma quello che preoccupa di più è la senzazione di rassegnazione che dà la Roma. «Il Milan ha messo a nudo tutti i nostri difetti e il risultato è giusto. Siamo stati un po' bambini, ci abbiamo provato, dobbiamo migliorare in cattiveria e concentrazione. La nostra è una squadra giovane, non abbiamo i loro fuoriclasse e sapevamo di passare attraverso questo tipo di incontro».

Della serie: eravamo preparati al peggio. «Bisogna stare calmi e lavorare sulle cose risolvibili. Sapevamo che sarebbe stato un percorso difficile all'inizio. Milan più forte di noi? Sfido chiunque - prosegue il - a trovare qualcuno che non lo pensi. Noi speriamo di provare a costruire nel miglior tempo possibile una buona squadra ma al momento non è paragonabile a loro». Eppure sarebbe bastata più attenzione nei momenti chiave per raggiungere un risultato ben diverso. Adesso c'è il rischio di abbattersi. «Questo non aiuta, la squadra è giovane e avrebbe bisogno di risultati e fiducia. Di buono c'è che i giocatori provano a costruire gioco. Sono tutti molto dedicati all'allenatore, si vede che credono in quello che lui cerca di trasmettere ed è la dimostrazione di quanto vale il nostro tecnico».



Ancora intoccabile, ci mancherebbe. Dopo tre sconfitte in quattro gare in molti si accorgono quanto manchi a questa Roma, «ma credo che l'atteggiamento giusto - dice Baldini - sia non badare alle cose su cui non si può fare nulla. Se ci fosse stato tanto meglio ma ora non ha senso parlarne». C'era invece anche se il suo contributo alla causa è stato insufficiente. La società è pronta a chiudere la telenovela-rinnovo entro un paio di settimane. «Daniele era a Milano giovedì? È vero ma non mi sono preoccupato perché non credo fosse lì per discutere il contratto con loro... ». Ieri in tribuna non è mancato l'incrocio con Galliani, ma Baldini preferisce tenere fuori le sue vecchie battaglie: «L'ho incontrato altre volte, sono più i giocatori in campo che percepiscono gli avversari». Ieri, però, si sono dimenticati di marcarli.