
GASPORT (M CECCHINI / A. CATAPANO) - Sempre che si giochi e ammesso che questa città colpita al cuore abbia ancora voglia di derby, ci vorrebbe una partita come una carezza: leggera,
Che periodo Poi ci sono altri numeri, quelli che determinano l'esito di una partita, e qui vale sempre la stessa regola: «Non è una partita come le altre, lo so. Ma le regole del calcio sono sempre le stesse, come il nostro obiettivo: segnare un gol in più dell'avversaria». Questa resta la ricetta di Luis Enrique. E allora, se parliamo di gol, orfani di Totti che delle marcature è il principe (anche se ancora a secco in questa stagione), a chi devono affidarsi i romanisti per vincere il sesto derby consecutivo? A Pablo Daniel Osvaldo, obviously. Che della Roma è il capocannoniere, con tre reti nelle ultime tre partite, che della squadra giallorossa è forse il più esaltato: i gol, i complimenti, il calore del pubblico, la chiamata di Cesare Prandelli, l'esordio con la maglia azzurra, e pazienza per la Mini dipinta di biancoazzurro in onore della sua Argentina. Stasera, chiude il cerchio con il primo derby di Roma. Giorni vissuti a velocità massima, ma senza perdere contatto con la realtà. Anzi giura proprio il c.t. azzurro con una nuova maturità rispetto all'Osvaldo visto (e criticato) durante la prima esperienza italiana. «La sua storia è semplice dice Prandelli : credeva di essere arrivato e invece doveva ancora iniziare a correre. Anche a Bologna andò male. L'esperienza all'estero gli ha fatto bene. Ora è pronto».
Che carattere È pronto a entrare nella storia del derby? Ai tifosi romanisti ha già dedicato la prima convocazione in Nazionale, «per come mi sono stati vicini, fin dall'inizio». Oddio, in realtà quando intruppava goffamente i difensori avversari, i romanisti lo chiamavano Cipolla, per via dell'acconciatura. Poi sono arrivati i gol e le mitraglie, alla Batistuta. «Alla faccia di chi già criticava il costo del mio cartellino», ha più o meno detto a Parma, dopo aver trascinato la Roma alla vittoria della svolta. E qualche giorno prima, in gol contro il Siena, aveva mostrato polemicamente le orecchie ai tifosi, alla Delvecchio. Ha un bel caratterino, non le manda a dire, «Me ne frego di quello che dice la gente», certo non gli manca la personalità, di sicuro non lo spaventa fare a sportellate con Dias e Biava.
Che paura «Osvaldo mi ha impressionato, è maturato». Lo ha detto Edy Reja, e non era tanto per mettere le mani avanti. Osvaldo non hai mai segnato in un derby italiano, ne realizzò uno con la maglia dell'Espanyol, ma finì tanto a poco per il Barcellona. Che non è la Lazio.