LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Erano bastati i primi 180 minuti giallorossi perché lo spirito romanesco trasformasse Pablo Daniel Osvaldo nel cipolla. Vuoi per quellacconciatura almeno singolare, o magari per le lacrime dei disperati supporters dellOlimpico. In dieci giorni, però, Dani (così lo chiama Luis Enrique) ha capovolto la Roma e gli umori di chi,
Intanto, fa pratica con i gol. Quelli che allEspanyol 20 in 44 match lo hanno eletto idolo dei tifosi. Nella città di Messi, Osvaldo è anche diventato personaggio, dimenticando gli eccessi che lo avevano distratto nella gioventù fiorentina. Se in Toscana girava con la Ferrari nera acquistata dopo la prima doppietta, e che Prandelli avrebbe voluto fargli vendere, a Calle Farìa, una lingua dasfalto lungo il mare di Barcellona, era leggendaria la sua Mini bianca con tetto, parafango e cerchi azzurri i colori dellargentina, ma come lo spieghi ai romanisti? e licona di Maradona sulla fiancata.
rischiare.