IL ROMANISTA (C.M. GARGIOLI) - Alle 15 allOlimpico è Roma Palermo ma lo stadio è avvolto in unatmosfera grigia e sospesa. Le nuvole in cielo assumono i toni neri del lutto, come quello che i giocatori portano al braccio
Il Pilota Andrea è arrivato accompagnato da suo figlio, anche Antonello ha con sé Francesco e il Capitano, inquadrato in tribuna, tiene stretto il primogenito Cristian. «Aho, sta Roma è sempre più giovane!» dice Sandro stringendo Little Matteo. Il secondo tempo ha bisogno di essere affrontato con un caffè forte. Qualche tiro del mio Osvaldo ma la cosa che più sento riempirmi le orecchie è: «Avessero preso una palla di testa» accompagnata da un altro: «Comè possibile che non prendiamo mai lo specchio della porta?» Sbuffo. Ho lansia che mi pompa dentro insieme al sangue. Vengo da una settimana post derby devastante e i fantasmi mi tornano a girare nella testa. Si segna al 7 «Troppo presto! Troppo presto!» ripete Sandro mentre cerca freneticamente il sigaro che è volato chissà dove. Il derby di Londra finisce 6-1 per il Manchester City. Mirko da collezionista ossessivo cerca di capire che maglia indossa De Rossi. Il n.16 sembra avere una manica corta e una lunga. Solo a fine partita risolveremo lenigma: «Ha una sottomaglia di cotone» dice soddisfatto per aver trovato la soluzione. A pochi minuti dalla fine entra Miccoli, quel piccolo ma fenomenale Miccoli di cui ho sempre il terrore ma non avrà il tempo. Roma ha vinto. Lo stadio si svuota. «Se dovessi scegliere tra 3 punti a Genova e 3 con il Milan, quali sceglieresti?» conclude Sandro rivolgendosi a Mirko: «1 con il Genoa e 3 con il Milan» e mentre io penso alla mia risposta, Antonella traduce le mie aspettative: «Perché 6 punti, no?» E lei la nostra indovina e ha sempre ragione.