La settimana enigmistica

10/10/2011 alle 11:18.

TRS - Totti sì o no? E Stekelenburg? Giusto rispedirlo in porta o meglio aspettare perché Lobont non ha demeritato? E se Totti manca, chi a centrocampo con De Rossi, visto che Pjanic avanzerebbe sulla trequarti? Lamela è pronto per andare almeno in panchina? Tanti dubbi accompagnano la settimana che conduce al derby. I tempi si

Negli anni passati il capitano ha abituato tutti a recuperi in extremis, a volte quasi miracolosi. Ma in panchina non c'era Luis Enrique. Da Capello a Spalletti fino a Ranieri, mai era capitato un tecnico che privilegia senza se e senza ma la costanza sui campi di allenamento all'atto delle convocazioni e della selezione per i titolari. E finora a Trigoria c'è stato per sedute di fisioterapia. La settimana che comincia sarà determinante. La sensazione è che se entro mercoledì il capitano non tornerà in gruppo, domenica sera dovrà lasciare la regia d'attacco a , che ha preso confidenza col ruolo nel finale del match contro l'Atalanta. E Lamela? Da non escludere la clamorosa sorpresa. Seppur con cautela, ha chiuso la scorsa settimana assieme ai compagni. Sta meglio, non può essere al top della condizione, ma sei giorni in gruppo lo candiderebbero. A maggior ragione seguendo i criteri di giudizio di Luis Enrique. Che fra l'altro in lui vede una delle tre alternative a (il terzo vice trequartista è Pizarro).

A centrocampo, se sale , insieme a agirebbero due tra Pizarro, Perrotta e Fabio Simplicio, reduce da un'ottima partita contro i bergamaschi. Per Greco, in recupero, valgono le stesse considerazioni fatte per Lamela. Nodo portieri: Stekelenburg è stato rispedito a Roma dai medici della Nazionale olandese, ma oramai è guarito. Si dice l'ultimo ostacolo da superare sia quello psicologico. Meglio ributtarlo nella mischia o concedergli un'altra settimana di riposo? La sensazione è che, con l'ok dei medici già arrivato, sia Luis Enrique a dover scegliere, e alla fine dovrebbe scegliere l'olandese. Il titolare è lui. Nel B il tecnico alternava i tre portieri, ma quella è un'altra storia. Lo stesso durante la sua prima conferenza stampa disse che la Roma avrebbe avuto un titolare, poi un vice tra e Doni, e un terzo che al massimo sarebbe diventato secondo, Curci. Quindi se Stekelenburg dà sicurezze a Luis Enrique, gioca. Con Osvaldo, salvo sorprese in attacco agirà Bojan. In difesa per la prima volta non dovrebbero esserci dubbi: Rosi, Burdisso, Heinze e José Angel da destra a sinistra. Domenica sera ci saranno sei esordienti nel derby romano. Stekelenburg, Heinze, José Angel, , Osvaldo e Bojan. Sette con l'allenatore. Più Kjaer, forse Gago e Lamela, possibili alternative. Tante novità per una squadra che cerca il sesto acuto consecutivo nella stracittadina. Un vantaggio? Per una sfida che in calendario due volte l'anno non può vigere il detto 'squadra che vince non si cambia'. La Roma dominatrice degli ultimi derby andava necessariamente cambiata, perché a parte le vittorie contro la Lazio ha racimolato troppi pochi punti e troppe brutte figure. Sono rimasti tre campioni del mondo più Burdisso e Rosi in difesa, il redivivo Pizarro e il portafortuna (soprattutto nei derby) Simplicio, l'imbronciato Borriello. Un mix che risulterà esplosivo se i protagonisti canteranno per tutta la gara ciò che Luis Enrique chiede che cantino. Perché per caratteristiche della Lazio, la Roma non potrà concedersi mai il lusso di steccare una nota.

Stavolta a ripartire in contropiede, una volta eluso il pressing dei giallorossi nella metà campo avversaria, sarebbero Cissé e Klose, lanciati da Ledesma ed Hernanes. Piedi decisamente più buoni e capacità balistiche superiori rispetto a Moralez e Schelotto, Biabiany, Modesto e Angelo. Ma, ennesima domanda legata alla partitissima, sulla Lazio inciderà più la sindrome da derby o la voglia di riscatto? E Reja vivrà la sfida con la scure sulla testa, tipica di chi sa che ricadendo in vecchi errori distruggerebbe per l'ennesima volta quanto di buono fatto, o saprà far valere la sua maggiore esperienza rispetto a Luis Enrique. Tanti quesiti. Molti enigmi. Troppi giorni fra l'ultima giornata e il derby. Chi sembra vivere meglio l'attesa è Luis Enrique. Finora i suoi dubbi si sono concentrati sulle piste ciclabili da scoprire per arrivare nel minor tempo sul lago di Bracciano. 

Augusto Ciardi

 

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