GASPORT (F. BIANCHI) - Certo, non deve essere facile per Luis Enrique e compagnia digerire un risultato così, davvero un piatto pesante e col sapore forte della beffa. Non deve essere facile, dopo aver fatto la partita e preso gol per un errore, e dopo aver riacciuffato il risultato con coraggio e una certa incoscienza e aver perso per un altro errore, p
Lavori in corso Della Roma si possono dire un paio di cose: che quando gioca in velocità, palla a terra, con triangoli e scambi di prima, piace e parecchio. Ma risulta ancora un po' leziosa, la mole di lavoro non si traduce in altrettante occasioni da gol. A volte, riesce a stare anche un minuto buono vicina all'area avversaria senza tirare, che è un tempo calcistico molto lungo. L'impressione poi è che Luis Enrique sia ancora da work in progress, altrimenti non si spiega il continuo cambio di formazione. Siamo alla decima diversa in 10 gare (8 di campionato e 2 di Europa League). Qui, con l'esordio stagionale di Greco, ha utilizzato il 28° giocatore, a testimonianza di una rosa elefantiaca. Forse è ora di fare delle scelte. Qui, con un attacco forse troppo Primavera (Borini '91, Lamela '92 e Bojan '90) è partita subito con la testa da padrone del vapore, ha creato un paio di occasioni, la più ghiotta sui piedi di Borini.
Sfida tattica Il Genoa, che ha giocato meno, è stato più pericoloso. Malesani ha avuto idee tattiche chiare e umili: ha messo in campo un Genoa coperto e tosto, in pressing sui portatori di palla, soprattutto De Rossi, per mutilare le azioni da subito e pronto per i contropiede. Mossa azzeccata: un errore di Heinze in appoggio ha permesso a Jankovic di pescare Palacio (tenuto in gioco da Burdisso) che gli ha ridato palla da centro area per un gol bello e freddo. Nel secondo round la Roma è ripartita a testa bassa, Luis Enrique ha messo prima Osvaldo e poi Borriello, giocando con 3 centravanti più Borini mentre il Genoa passava al 4-4-1-1. Frey è stato messo sotto pressione fino a quando anche Bovo ha fatto una stupidaggine, consentendo a Borriello di recuperare un pallone per il tiro di Borini. Era il 37' ed è successo poco, poi. Eccetto il patatrac finale, che la Roma non meritava ma che poteva evitare.