E domani ritrova Mexes, che prese nel 2004

28/10/2011 alle 10:46.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Due la Roma l’hanno già affrontata, un altro si prepara - almeno in panchina - a farlo per la prima volta. Roma-Milan di domani è anche la sfida dei tre ex - amati, odiati, rimpianti, ignorati - Aquilani, Cassano e Mexes. In rigoroso ordine alfabetico. Tre caratteri diversi, tre giocatori ancora più distanti tra di loro: un centrocampista dagli ottimi piedi e dai muscoli fragili, un attaccante dal talento sopraffino e dal carattere incomprensibile

 
In rigoroso ordine alfabetico. Tre caratteri diversi, tre giocatori ancora più distanti tra di loro: un centrocampista dagli ottimi piedi e dai muscoli fragili, un attaccante dal talento sopraffino e dal carattere incomprensibile, un difensore forte ma spesso vittima della sua stessa irruenza. A Milano, per motivi diversi, sembrano aver trovato una nuova vita. Aquilani, dopo la delusione per il mancato riscatto da parte della , ha preso prima casa vicino al Duomo e poi ha iniziato a ritagliarsi sempre più spazio fino a diventare, complice l’assenza di Gattuso, un titolare fisso. Cassano ha avuto un percorso per certi versi simile: ha vinto lo scudetto da non protagonista, si è presentanto al ritiro estivo in sovrappeso (non una novità) ma poi ha iniziato a mettere in fila grandi prestazioni, gol e assist tanto da costringere Allegri a non toglierlo mai. Per Mexes invece la maglia rossonera è quasi una novità visto che l’ha indossata soltanto due volte: la prima il contro il Bate il 19 ottobre, la seconda due giorni fa a San Siro contro il Parma.
 
Esordio in Coppa e in campionato partendo sempre dalla panchina. Quasi uno scherzo del destino il fatto che la prima da titolare possa arrivare contro la sua ex squadra (e basta vedere la sua bacheca di per capire quanto gli sia rimasta nel cuore) e nello stadio in cui ha giocato per sette anni e in cui, lo scorso 3 aprile, si è infortunato. La Roma gioca contro la , Philippe, sul finire del primo tempo, tenta uno scatto in attacco e il ginocchio fa crac. È l’ultima apparizione con la maglia giallorossa indossata per 267 volte. Una maglia che ha amato e onorato - e questo nessuno glielo contesta - ma che adesso appartiene al passato. E quindi vanno bene i ricordi, ma domani sera non ci sarà spazio per i sentimenti. Da una parte e dall’altra. I romanisti, dopo aver visto Cassano uscire dall’Olimpico in mutande e festante per due volte di fila (qualificazione con la Samp e scudetto col Milan) ne hanno abbastanza.