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Nell'edizione odierna del quotidiano 'La Repubblica', Roberto Donadoni, primo esonerato della stagione calcistica in corso, ha rilasciato una lunga intervista firmata Enrico Currò. Eccone uno stralcio in cui l'ex tecnico del Cagliari e della Nazionale cita le potenzialità della Roma e di mister Luis Enrique
Che idea si è fatto dei presidenti, essendo passato da De Laurentiis a Cellino?
«Cè un bel parterre, ma ogni persona è un pianeta a sé. Cellino capisce di calcio e a volte sa essere anche cattivo. De Laurentiis ha meno nozioni calcistiche, ma gli va riconosciuto il merito di avere allestito un Napoli che sta diventando una grande realtà».
In un campionato impoverito dalle partenze di Etoo, Pastore e Sanchez.
«Riflette la crisi del paese: il campionato prima sè impoverito economicamente. Ora si parla tanto dei giovani, non degli investimenti sugli allenatori dei settori giovanili. Altro che impegno dopolavoristico e rimborsi spese: servono tecnici a tempo pieno, competenti e con uno stipendio adeguato».
Il modello è il Barcellona?
«Vedere giocare quel gruppo di nanerottoli è uno spasso. Ma emulare il Barça per il settore giovanile è un conto, scimmiottarlo nellélite è controproducente. Solo Luis Enrique ha quel dna e ha tutte le ragioni per cercare di proporlo alla Roma. Per il resto basta un dato: a parte Sanchez, nel Barcellona uno solo è passato dalla serie A, Maxwell, una riserva».