CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Se continua così diventerà ben presto il ball-buster romanista, lacchiappa-palloni giallorosso che quando va in campo (dallinizio o a partita in corso non fa differenza) porta un personalissimo pressing
ABITUATO - In settimana rivestirà la maglia azzurra dellUnder 21, intanto parla del suo primo mese in giallorosso. «Bilancio più che positivo. Dallinizio o no, ho sempre giocato, credo benino. Il tecnico si è confermato uno che non fa gerarchie, che dà chance a tutti. Mi diverto. Poi è chiaro che la maglia bisogna sudarsela in allenamento [...] ».
Feeling naturale con le consegne dellallenatore.
«In questo senso sono stato fortunato perchè nella passata stagione, nello Swansea, avevo un allenatore, Rodgers, che voleva un calcio molto simile, con gli attaccanti subito in pressing sui difensori avversari».
DIFFERENZE - Allevato da Ancelotti a Londra, Borini, che al tecnico di Reggiolo deve molto (lo ha fatto debuttare in Premier...) ammette che ci sono grosse differenze tra lidea di gioco di Ancelotti e quella di Luis Enrique. «Il primo parte dallorganizzazione difensiva per poi sviluppare la manovra; il secondo parte dal gioco dattacco nel quale è contemplata anche la fase difensiva. Ciò non toglie che sono entrambi grandi tecnici. Ferrara? Tatticamente è una via di mezzo» .
CONFRONTO - Sfrontato, smaliziato, svezzato dallesperienza britannica nonostante la giovane età, Fabio chiarisce il senso del confronto tra tecnico e giocatori dopo le prime deludenti gare.
«E stato un dibattito aperto, costruttivo, come in unazienda in cui il manager si confronta con i suoi dipendenti per far funzionare tutto al meglio. Noi abbiamo detto alcune cose, il tecnico ci ha ascoltati e ci è venuto incontro a livello tattico. Allo stesso tempo ci ha spiegato meglio cose che lui voleva e che in campo non riuscivamo a fare per il meglio».
Arriva il derby.
«So quanto ci tengono a Roma. Io ho esordito in Premier in un Tottenham- Chelsea e comunque ho grinta da vendere.[...] ».