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Antiche e nuove ruggini. Dalla Sud fischiano Cassano e DiBenedetto

31/10/2011 alle 11:18.

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Ruggini passate e recenti infiammano la partita sugli spalti prima di quella in campo. “Antonio vive” ricorda la scomparsa del romanista De Falchi a Milano, “Leoni solo ai tornei di beneficienza”, il residuo delle ruggini di scontri estivi. Tra due tifoserie storicamente ostili, la Sud si divide tra amici e nemici della New Roma:

in campo. “Antonio vive” ricorda la scomparsa del romanista De Falchi a Milano, “Leoni solo ai tornei di beneficienza”, il residuo delle ruggini di scontri estivi. Tra due tifoserie storicamente ostili, la Sud si divide tra amici e nemici della New Roma: nei Distinti eleggono nuovo idolo il fresco vicepresidente, “Tacopina uno di noi”. Il resto della curva protesta con Mr Tom, frastornato in tribuna, per il prezzo dei biglietti di curva: “22 Euro Vergogna”. Tasche vuote dopo le code in settimana per comprare il nuovo I-phone?



Ai milanisti la medaglia per i tifosi al seguito, mai così tanti all’Olimpico, alla Sud quella dei decibel.

Al coro “I campioni siamo noi”, fa eco “Voi come le guardie”, risposta che dovrebbe suonare come un insulto. Guardia dovrebbe farla invece Juan, quando Ibra lo calpesta per l’1-0: un pugno nello stomaco per Luis, stavolta però Tassotti non c’entra. “Aesseroma io non vivo senza te”, è un conforto che si trasforma in assillo. “E forza Roma faci un gol”, esplodono disperati i supporters insieme a qualche mortaretto.

Poi, le due curve dimenticano il campo e si mettono in trincea per Cassano. A coccolarlo gli “olé” dello spicchio rossonero, assordati dai fischi di 40 mila romanisti, con irriferibile accompagnamento

verbale. Ibra vorrebbe svuotare lo stadio con 10 minuti di anticipo: ci riuscirebbe se Bojan non richiamasse tutti al proprio posto dando un senso agli ultimi minuti.