
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Una cena in un locale di via Tuscolana organizzata da Francesco Totti per confermare una vecchia abitudine e fare gruppo attorno al progetto di Luis Enrique (assente). Come al solito il capitano ha fatto tutto da solo: ha prenotato il ristorante, ha messo fuori il cartello «festa privata», ha fatto sistemare la tavolata in modo che tutti potessero guardare in tv la partita di Champions Barcellona-Milan, e poi ha chiuso la cena con il discorso alla squadra. Lurlo finale, «tutti uniti», ha ribadito il patto. Molti i siparietti, con Pizarro traduttore simultaneo per Erik Lamela che ancora non comprende litaliano. Tanto per non sbagliarsi, Totti ha poi pagato il conto per tutti. La cena è arrivata sei giorni dopo lappello pubblicato da Totti sul suo sito, quello che richiamava tutti, società, tecnico e giocatori alla compattezza, al fare gruppo, allo stare uniti, che sta diventando un po il motto di questo difficile inizio della nuova avventura.
Felicissimi alla fine i senatori e anche i giovani, sempre più colpiti dal carisma del capitano, mentre un sorriso è scappato anche a Pizarro che in questo periodo fatica a trovare posto in squadra. Sul momento del centrocampista ci sono varie teorie. Prima spiegazione: infortunato. Vero, ma sia in ritiro che durante il mercato si è capito che il Pek avrebbe avuto difficoltà ad entrare nei piani della nuova Roma. Possibile che questo accada proprio ora che servono calciatori dai piedi buoni? Seconda spiegazione: Luis Enrique ha deciso di utilizzare De Rossi centrale nella linea a tre e Pizarro da intermedio non rende come da regista. Intanto la cena di ieri ha portato serenità e ribardito una certezza: «Stiamo uniti».