IL TEMPO (M. DE SANTIS) - La paura è passata. Maarten Stekelenburg è stato dimesso ieri mattina dallospedale Niguarda di Milano e alle 16 era già a Roma a riabbracciare la moglie Kim e il figlio Sem. Adesso, dopo una notte passata in osservazione, i due punti di sutura alla fronte e la visita dell'amico Sneijder, dovrà riposarsi per almeno 48 ore, poi andrà a farsi visitare da un neurochirurgo per avere un quadro più esatto della situazione. Il punto di partenza, dato dalla doppia Tac effettuata al Niguarda, è chiaro: il portierone olandese ha riportato un trauma cranico diretto e un trauma cervicale indiretto.
Ad esempio, a caldo, Robert Jansen, lagente di Stekelenburg, aveva addirittura pensato ad unazione legale nei confronti del difensore interista. «Non pensiamo al gesto di Lucio - ha detto il procuratore a calciomercato.it - e se il colpo è volontario o involontario. In questo momento sono importanti solo le condizioni di Maarten. Quando si riprenderà, discuteremo nel caso con la Roma di eventuali responsabilità di Lucio». Lo stesso brasiliano, in unintervista a Mediaset, ha chiesto scusa, discolpandosi, di quanto accaduto: «È avvenuto tutto in un momento. Non ho visto Stekelenburg perché stavo guardando la palla che mi passava sotto. Nello spogliatoio ho chiesto notizie al dottore della Roma e a Sneijder. Ho sentito, grazie a Dio, che non ha nulla di grave e questo mi tranquillizza. In tutta la mia carriera non ho mai voluto far male ad un collega e sono triste per quello che è successo. Purtroppo sono cose che possono capitare». Ieri qualcosa di simile è successo al portiere del Psv Tyton. Giovedì Stekelenburg si guarderà Roma-Siena da casa e Luis Enrique, il preparatore dei portieri Franco Tancredi e il vice Guido Nanni a sfogliare la margherita tra Lobont e Curci.