Stekelenburg tra un mese

19/09/2011 alle 09:32.

CORSPORT (P. TORRI) - La paura è passata. Maarten Steke­lenburg sta meglio. Ieri, in mattinata, è stato dimesso dall’ospedale Niguarda di Milano do­ve ha trascorso la notte dopo il tremendo cal­cione in testa rimediato da Lucio quando era­no passati appena una quindicina di minuti della sfida tra Inter e Roma. Nella nottata tra­scorsa nell’ospedale milanese, subito dopo la conclusione della gara, il por­tierone orange ha ricevuto an­che la visita del compagno di nazionale Weslej Sneijder che in campo era stato tra i primi a capire la gravità della situazio­ne.

TEMPI - La paura è passata, ma le conseguenze ci sono anche se al momento non sono facilmen­te quantificabili in termini di tempi di recupero. Ieri Steke­lenburg è atterrato a Roma in­torno alle sedici, ha fatto un ra­pido passaggio a Trigoria per poi trasferirsi nella sua abita­zione romana dove trascorrerà gran parte delle quarantotto ore di riposo che gli sono state pre­scritte. I risultati della Tac fat­ta a Milano, parlano di trauma cranico diretto e trauma cervi­cale indiretto. In questi giorni si sottoporrà a ulteriori accer­tamenti, poi martedì o mercole­dì prossimi, farà una visita da un neurochirurgo per stabilire terapia e tempi di recupero. Tutti i compagni si sono stretti attorno all’olandese, Josè Angel, che a causa di un turno di aveva se­guito la partita davanti al televisore, ha voluto inviare attraverso il suo incoraggia­mento al : «Vamos Stekelenburg» . Non possiamo che associarci, anche se per rivede­re in campo l’olandese sarà necessario atten­dere dalle tre alle quattro settimane. C’è il ri­schio che possa tornare dopo la prossima sosta di campionato. Cioè il sedici ottobre quando all’Olimpico ci sarà in programma il primo derby della stagione. Dove l’estremo difenso­re potrebbe ripresentarsi con un caschetto al­la Cech (...)

PROCURATORE - Il fallo di Lucio, anzi chiamia­molo pure fallaccio, ieri ha portato il brasilia­no a spiegare la dinamica dell’impatto: «Ho ri­visto le immagini, è avvenuto tutto in un mo­mento. Stekelenburg è uscito velocemente, non l’ho visto perché stavo guardando la palla, pensavo di prendere il pallone. Nello spoglia­toio durante l’intervallo ho par­lato con il dottore della Roma che mi ha rassicurato. Grazie a Dio, non ha nulla di grave. Nel­la mia carriera non ho mai vo­luto far male a un collega» . Ma­gari ci stava bene anche la pa­rola scusa. Che, peraltro, non sarebbe servita a tranquillizza­re l’olandese Elia, arrivato que­st’anno alla , che ieri è stato durissimo nei confronti del brasiliano: «Odio Lucio, an­dava espulso» . Un po’ meno se­vero, anche se a caldo aveva pensato pure di querelare Lu­cio, è stato il procuratore del­l’olandese, Robert Jansen: «Ho parlato con il giocatore, sta be­ne. Ora non vogliamo pensare al gesto di Lucio e se il colpo è stato volontario o involontario. Adesso contano solo le condi­zioni di Maarten. Quando si ri­prenderà, discuteremo con la Roma di eventuali responsabili­tà di Lucio» .

DODICESIMO - Per Luis Enrique ora per qualche settimana ci sarà il problema di sostituire il ti­tolare. Contro il Cagliari in panchina c’era Curci, a San Siro . Come dire che non c’è, al momento, un secondo ben definito. (...)