LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Un piemontese di Grugliasco e un asturiano di Gijon, quando lo scudetto è ancora troppo lontano cè bisogno di altro. Il calcio italiano è una commedia in cui si sbattono i personaggi, se lo spettacolo non cè in campo si deve fare intorno. Si allarga lo spread tra Gasperini e il Panettone (Trio Medusa), Luis che la prende sportivamente
Gasperini ed Enrique hanno cambiato i sistemi di gioco - a Roma si sono messi a parlare di Barcellona e a Milano la difesa a tre ha sollevato più discussioni dellinfinità dei numeri primi -, si sono scontrati con la vecchia guardia: per due mesi si è parlato di dove mettere Sneijder e Totti. Spostare un campione di 8-10 metri significa scalare lEverest. La pressione ha generato ansia e confusione. Limitiamoci agli attacchi: Gasperini a Pechino ha messo Sneijder ed Etoo, in campionato Zarate, Milito e Forlan, in Champions Zarate, Sneijder e Pazzini. Difesa a 3 o a 4 le ha perse tutte. Enrique alla prima di Eurolegue ha messo Okaka, Bojan e Caprari, al ritorno Caprari, Totti e Bojan (eliminato), in campionato Bojan, Totti e Osvaldo (un pari e due gol fatti in tutto). E lansia che ti fa cambiare, per cercare disperatamente il risultato che tutti ti chiedono.
Enrique, per sua fortuna, sembra aver ricevuto una fiducia genuina: Può perdere tutte le partite, lallenatore è lui. Una frase da incorniciare. E che andrà ripetuta spesso. A Moratti invece partono sempre dei però e dei per ora. AllInter, tranne Mourinho, lallenatore è storicamente più debole dei giocatori. Il resultadismo del resto è spietato.




