
IL ROMANISTA (R. FIDENZI) - Il mercato della Roma ha soddisfatto un po tutti, anche tifosi di spicco come Francesco Lotito, Fabrizio Grassetti, Lando Fiorini e Antonio Giuliani. La sensazione generale è che si è di fro
La sensazione generale è che si è di fronte ad una campagna acquisti sia ricca, sia di qualità. Lunica cosa che manca, però, è la sentenza del campo. Il compito di Luis Enrique sarà quello di assemblare una squadra perlopiù nuova, fatta di calciatori che non si conoscono. «Sono soddisfatto di come si è concluso il mercato della Roma», dice Lando Fiorini. «Proprio nellultimo giorno utile sono arrivati giocatori importanti che hanno migliorato lorganico. Questa squadra però -avverte lattore e cantante romanodovrà essere un mix di giovani e uomini desperienza. Non riesco ad immaginarmi una Roma senza De Rossi e Totti. Loro rappresentano la continuità con il passato, la romanità, per questo devono fare da traino ai nuovi. Poi è chiaro che Totti non può più giocare tutte le partite dallinizio alla fine». Lauspicio di Fiorini è chiaro: «Voglio armonia e non solo rivoluzione. In questo modo dovrebbe venire fuori una grande Roma». Qual è il reparto più attrezzato?«Lattacco - si dice convinto Fiorini -. Bojan e Lamela sono due campioncini. Mi aspetto una squadra gagliarda, soprattutto in avanti».Lobiettivo da porsi?«Arrivare entro le prime 4, anche se il quarto posto non conta - dice -. Se si crea la giusta armonia tra ragazzi e senatori non dovremmo avere alcun problema», conclude Fiorini.
Si dice soddisfatto anche Francesco Lotito, presidente dellAirc (Associazione Italiana Roma Club). «Faccio una premessa. Dopo tantissimi anni, finalmente la Roma ha investito sul mercato. E innegabile che la somma spesa per allestire lorganico sia stata consistente. Siamo di fronte, dunque, a un passaggio epocale. Detto questo -prosegue Lotito-, va precisato che il rinnovamento è profondo. Sono undici i giocatori nuovi, alcuni dei quali giovanissimi: speriamo in un ottimo rendimento, specie di questi ultimi. Abbassare letà media della Roma era necessario in quanto eravamo una delle squadre più anziane dItalia». Per Lotito «la società in questa sessione di mercato ha fatto uno sforzo davvero grande, adesso tocca allallenatore dare seguito al progetto». «Il reparto più attrezzato, forse, è lattacco - prosegue il presidente dellAirc -. Abbiamo molte punte centrali, qualcuno dovrà giocare esterno. Per quanto riguarda le altre zone del campo, direi che siamo ben coperti anche al centro della difesa, motivo per cui spero che Cassetti possa tornare ad essere un terzino. In mezzo al campo, infine, bisogna vedere quali giocatori giocheranno e in quali posizioni». Per Lotito è difficile stabilire quale sia, tra gli undici acquisti, il colpo grosso: «Bisogna prima vederli giocare, non saprei. Potremo sceglierlo prendendo come parametro il prezzo, quindi quello che costa di più: Osvaldo, credo. Oppure come metro di giudizio si può scegliere il paragone con lo scorso anno: in questo caso sarebbe Stekelenburg il colpo migliore dellestate giallorossa». «Ci vorrà un po di tempo -avverte però Lotito- per avere i risultati sperati. Occorre che si crei una sintonia tra calciatori che non hanno giocato mai assieme». Il progetto americano, però, secondo il presidente dellAirc «non prevede trionfi immediati. Quando si rivoluziona tutto non è possibile stravincere subito. Io proverei a migliorare il piazzamento della stagione passata», ha concluso Lotito.
E felice anche Fabrizio Grassetti, presidente invece dellUtr (Unione Tifosi Romanisti). «La campagna acquisti della Roma è stata straordinaria. E indice di un progetto chiaro: comprare i migliori giovani in circolazione per allestire una grossa squadra in poco tempo. Sono convinto - prosegue - che almeno la metà dei nuovi si proporranno su grandi livelli, perché non ho nulla da dire sulla qualità degli acquisti», conclude Grassetti. Il reparto più attrezzato, per il presidente dellUtr, non spetta ai tifosi stabilirlo: «Noi non dobbiamo calarci nellaspetto tecnico. Se vogliamo trovare una pecca alla rosa, però, è il numero degli elementi. 30 giocatori sono tanti, ma problemi in uscita li hanno tutte le società». Il colpo migliore? «Lo vedremo - resta abbottonato Grassetti -, ce lo dirà il campo. Bojan e Lamela, forse, partono favoriti». Prima di chiudere, Grassetti incorona di nuovo la Roma americana: «Il mercato, in conclusione, è da oscar. Nessuna squadra, se si esclude il Napoli, ha agito come o meglio di noi». Si può vincere subito? «La storia ci insegna che per prevedere un po il campionato successivo bisogna guardare quello precedente e individuare una sorpresa e una delusione: speriamo che la sorpresa sia la Roma, e la delusione chi lha preceduta», conclude il presidente dellUtr.
Un po meno entusiasta è parso lattore e comico Antonio Giuliani: «Parliamoci chiaro: tutti noi romanisti, a causa del cambio di società, ci aspettavamo che da questo mercato uscisse il grandissimo nome. Mi aspettavo un Drogba, un Benzema. Anche se va detto che è difficile portare i campioni in squadre che non prendono parte alla Champions League». Giuliani, però, non si definisce certo deluso, anzi: «Attenzione: tutti gli acquisti sono buoni. Fossi stato nella società avrei forse comprato cinque ottimi elementi anziché undici di livello buono. Comunque il compito più difficile ora lo avrà Luis Enrique: riuscire a tirare fuori il meglio da una squadra nuova. Mi rammarica, ci tengo a dirlo, la partenza di Vucinic per 15 milioni -continua lattore-. Potevamo chiederne di più, se per Pastore cè chi ne chiede 45. Allo stesso modo mi rammarica laddio di Mexes, avvenuto qualche mese fa». La Roma, però, si è indubbiamente rinforzata: «Sì, ci siamo rinforzati. Anche se, paradossalmente, tutti i nuovi andassero in panchina, saremmo più forti dellanno scorso». Il colpo secondo Giuliani «è Bojan, perché è giovanissimo e viene dal club più forte del mondo». «Mi piace anche Osvaldo», prosegue. La classifica a fine stagione come sarà? «Siamo nelle mani dellallenatore. Aspirerei al terzo posto»