
LEGGO (F. BALZANI) - «Sarà la stagione di De Rossi». A Trigoria ne sono convinti tutti: compagni di squadra, dirigenti, staff tecnico e tifosi. Il centrocampista, dopo due anni in chiaroscuro e due gare (quelle di Europa League) vissute da spettatore, è tornato dal ritiro azzurro con qualche chilo in meno, il viso (finalmente)
De Rossi è stato provato da Luis Enrique nel ruolo di regista prima e di intermedio poi. Daniele ha stupito in entrambe le posizioni al fianco di Gago (che sarà impiegato davanti alla difesa) e del giovane Pjanic. Miglioramenti che non sono passati inosservati agli occhi della nuova dirigenza, pronta a venire incontro alle richieste del calciatore. Sì, perché, strano a dirsi, De Rossi tra quattro mesi sarà libero di accordarsi con unaltra squadra: il contratto scade a giugno. Alla finestra già da tempo sono affacciate City, Chelsea e Real Madrid con offerte faraoniche (9-10 milioni di euro). Alla Roma De Rossi chiede 6 milioni a stagione netti, senza bonus. Per ora lofferta di DiBenedetto e company è ferma a 5, ma nei prossimi giorni potrebbe esserci laccelerata decisiva.
Lo spera De Rossi (che non ha mai nascosto la sua voglia di Roma), ma se lo augura anche Luis Enrique che ha messo da tempo il centrocampista al centro del suo progetto tattico. Figuriamoci ora che ha scoperto di poterlo impiegare in più di un ruolo. Con un ingaggio simile De Rossi diventerebbe il giocatore più pagato di sempre nella storia della Roma, superando anche Francesco Totti.
Il capitano continua ad allenarsi tra i sorrisi e domenica partirà titolare contro il Cagliari, ma a breve dovrà fare i conti anche con con Lamela. Il talento argentino sta bruciando le tappe e ieri ha svolto lintero allenamento con i compagni prenotando di fatto un posto per la trasferta di Milano del 17 settembre.
E già pronto invece Kjaer. «Se Luis Enrique vuole, posso giocare anche domenica. So di avere davanti campioni del calibro di Juan e Burdisso ma sono disposto a lottare per una maglia», ha dichiarato il difensore che su Totti ha le idee chiare: «E un fenomeno, per me dovrebbe giocare sempre».