«Roma, conta solo il risultato»

22/09/2011 alle 09:28.

CORSPORT (P. TORRI) - « Conta il risultato ». Tut­to è meno che un inedito, nel mon­do del calcio l’abbiamo sentito ri­petere milioni di volte, ultimo ieri Gasperini che salutava Milano. Se però, a dirlo, è Luis Enrique, beh, allora è ancora legittimo sorpren­dersi. Se non altro perché il tecni­co spagnolo ha preso atto di come il posticipo di stasera all’

CONFERENZA -Luis Enrique lo ha fatto capire in maniera piuttosto chiara nel corso della consue­ta conferenza stam­pa della vigilia do­ve, [...], ha chiesto ai suoi gio­catori di trasforma­re il gioco in gol e vittoria:«La partita di Milano contro l’Inter ci ha dato fi­ducia, rinforzando la nostra idea di calcio. Ora questa partita contro il Sie­na arriva al mo­mento giusto. Abbia­mo le stesse inten­zioni con cui siamo scesi in campo con­tro Cagliari e Inter: vincere. I compli­mentimi interessano poco, adesso abbiamo bisogno di una vittoria. Ne abbiamo bisogno perché la squadra sta lavorando bene e i ri­sultati devono essere la logica conseguenza. Vincere è il modo migliore per acquisire ancora più fiducia e motivare al massimo la squadra. So bene che sarà una sfi­da difficile e delicata, dovremo at­taccare senza lasciare troppi spa­zi per il loro contropiede. Assume­remo i nostri rischi perché l’obiet­tivo è vincere. E’ vero, fin qui ab­biamo segnato poco. Ma di questo non sono assolutamente preoccu­pato. Abbiamo un grande parco at­taccanti e centrocampisti che van­no in rete, i gol arriveranno, sicu­ro».

FORMAZIONE UNO -Ha detto«conta il risultato », un inedito che poteva far presagire qualche anticipazio­ne pure sulla formazione che sta­sera manderà in campo. Respinticon perdite,«perché prima di tut­to lo devo dire ai giocatori». Lo fa­rà solo stamattina, quando i giallo­rossi si presenteranno a Trigoria reduci dal ritiro a casa, come vuo­le lo spagnolo. E lo farà stamatti­na pure con i suoi collaboratori, basti dire che se provate a chiede­re a più di qualcuno un indizio per la formazione, riceverete tutte ri­sposte diverse:« Mando in campo la squadra che ritengo migliore per raggiungere i risultato. Posso aggiungere che so­no ottimista perché vedo la squadra con una gran voglia di vincere e, pure, che si sente in debito con i nostri tifosi. Non mi chiedete di quello o di quel gio­catore, per i miei sono tutti indispen­sabili. Pizarro, per esempio, io non l’ho mai messo sul mer­, anche perché non è il mio lavoro. Ho sempre contato su di lui, si adatta bene alla nostra fi­losofia di gioco. Osvaldo non è im­portante dire chi l’­ ha voluto, è impor­tante però che, co­me tutti gli altri, è un giocatore della Roma e questi gio­catori devono gio­care per la “ cami­seta” giallorossa. [...] ».

FORMAZIONE DUE -Fin qui l’ufficia­lità. Per quel che riguarda l’uffi­ciosità, ci sono almeno quattro ballottaggi. Ovvero: o Cur­ci al posto dell’infortunato Steke­lenburg; Cicinho o Perrotta come esterno basso che poi tutto è meno che basso; Burdisso o Heinze al fianco di Kjaer al centro della di­fesa; Bojan o come terzo at­taccante del tridente. [...]. Il resto dovrebbe prevedere il rientro di Jose Angel sulla corsia sinistra, la conferma del terzetto di centrocampo con , e Pizzarro; la prima di Bor­riello da titolare al fianco di