
IL TEMPO (M. DE SANTIS) - La Roma non si rifiuta, si prende al volo. Non ci si deve nemmeno pensare, anche quando la chiamata arriva un attimo prima che finisca il mercato. Lo dice - e lo ha fatto - Miralem Pjanic, il poliglotta (parla francese, tedesco, inglese e bosniaco) dai piedi fatati prelevato dalla boutique del Lione per regalare quel tocco di qualità in più al centrocampo di Luis Enrique.
Un club del genere può farmi fare un bel salto di qualità, non gli potevo certo dire di no». Anche per un progetto che stuzzica non poco gli appetiti di Pjanic: «Non penso che avere tanti giovani possa essere un freno nella lotta per lo scudetto. La Roma ha qualità ed esperienza, un giusto mix. Luis Enrique ha un modo di interpretare il calcio molto offensivo, mi piace e mi ha già fatto un'ottima impressione. Da Totti, un giocatore straordinario, potrò imparare tantissimo». Forse anche qualche trucchetto per non sentire più il soprannome di «piccolo Zidane»: «Zizou è il mio idolo, ma il paragone non lo trovo azzeccato». Domani la prima prova del campo, al fianco di De Rossi e di uno tra Perrotta e Gago. Dubbi, con Burdisso e Josè Angel sicuri, anche per due posti in difesa. Davanti, a meno di una sorpresa di nome Borriello, largo a Osvaldo, Totti e Bojan.