
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Dalla teoria alla pratica, provando a dimenticare le prove generali in Europa. Contro il Cagliari alle 15, in un Olimpico da 45 mila spettatori
pietra tombale sul caso dellestate: «Francesco non può essere un giocatore normale, ha segnato 207 gol, è speciale, unico. È il giocatore più importante nella storia della Roma, lo è stato e spero lo sarà». Con un ma: «Spetta a me decidere chi gioca e mi riservo il diritto di poterlo sostituire. Sbagliando o meno, come capita a tutti».
In mezzo, lo spazio per un sorriso: «Sono ottimista, vedo segnali di crescita dalla squadra». Chissà se anche dalla difesa, sul banco degli imputati nel precampionato. Una debolezza che spera di sfruttare Ficcadenti, al debutto ufficiale sulla panchina sarda: «Andiamo all'Olimpico per fare punti, ma dovremo essere corti e compatti ». Proprio ciò che teme Luis Enrique.