IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Al sesto tentativo, quarto in campionato, la Roma è riuscita a vincere la prima partita della stagione. E Luis Enrique, allenatore spagnolo ieri sera allesordio in Italia
«Sì, sono soddisfatto per la vittoria contro una squadra difficile. Sono molto contento per i ragazzi, per i tifosi che sono venuti qui a Parma e per la mia famiglia. E poi per il gioco espresso dalla mia squadra. Sono contento per tutto, stavolta. Giocare bene al calcio e fare gol è lobiettivo di ogni allenatore: noi stavolta ci siamo riusciti. E sono contento della prestazione durante tutta la partita, anche se nel primo tempo non siamo stati bravi come nella ripresa», il suo attacco. «Fino allaltro giorno la Roma era stata definita una squadra patetica, ma abbiamo dimostrato che siamo fatti in unaltra maniera. E ricordatevi che i giocatori non sono macchine... Fin quando io vedrò che i miei ragazzi hanno fame, hanno voglia di lottare e di imporsi sullavversario io sarò sereno, tranquillo. Noi lavoriamo tanto e questi tre punti sono il premio per limpegno che ci hanno messo tutti i ragazzi».
Una Roma che nel finale, come detto, ha sofferto forse più del dovuto. «Sì, senza dubbio
il finale poteva essere gestito meglio, ma la squadra ha così tanta voglia di vincere che ha paura di perdere la partita e allora si è un po disunita. È stata una settimana difficile, abbiamo avuto tre impegni e per questo sono molto felice per i miei ragazzi», le parole dello spagnolo che, dopo il fischio finale di Orsato, è stato
festeggiato a lungo prima da Andreazzoli, poi da Tancredi e quindi da tutti i componenti del suo staff. Progressi evidenti da parte di Osvaldo, stavolta. Litalo argentino ha segnato per la seconda gara consecutiva e stavolta sono arrivati i tre punti. «La circolazione della palla è stata più veloce rispetto alle altre partite, è vero, ma mancano ancora tantissime cose. Osvaldo e Borini sono stati bravissimi, hanno la qualità per fare questo gioco sia un po più dentro che un po più fuori area».
Totti? «Totti è un calciatore totalmente diverso dagli altri. Ha partecipato tantissimo al gioco: sono contento perché quando lui va, tutta la squadra va dietro a lui. Francesco ha ampia libertà nel nostro gioco dattacco:ha libertà per ricevere la palla in situazioni più vantaggiose ma il suo compito è difficile quando la squadra non permette una buona circolazione-palla. Lo vorremmo comunque più vicino alla porta », la promessa di Luis. E ancora. «Siamo andati a fare la partita come sempre, ma cè ancora tanto da migliorare. Noi allenatori siamo esigenti, si sa. Se in caso di non risultato temevo qualcosa? Non posso parlare solo di ipotesi. Non lo so. E così anche in Spagna,ci sono abituato... Eravamo pronti e abbiamo ottenuto un buon risultato. Io sono molto esigente, ripeto. I calciatori lo sanno. Quando sono arrivato mi hanno detto che Roma è una piazza difficile ma entrare allOlimpico è bellissimo. Spero che arrivi una vittoria anche davanti ai nostri tifosi». Kjaer? «Era a rischio espulsione e lho sostituito».
Dopo quattro partite, è arrivato anche il momento di fare un primo bilancio. «Che idea mi sono fatto di questo campionato? Ho visto che qualsiasi squadra qui in Italia può vincere. LAtalanta, che sarà il nostro prossimo avversario, è il leader virtuale della classifica ed èuna squadra molto difficile. Noi, comunque, faremo uno sforzo affinchè, ripeto, i nostri tifosi possano vedere una vittoria. Roma meglio fuori che in casa? No, perché lOlimpico ha un tifo fedele, appassionato e me ne sono già accorto anche se sono qui da poco».