
CORSPORT (G. D'UBALDO) - E stato uno dei primi obiettivi di Walter Sabatini, eppure il suo acquisto stava per saltare nellultimo giorno di mercato. Il nome di Simon Kjaer è stato accostato per tutta lestate alla Roma, alla fine, grazie alla mediazione dellagente Uefa Carlo Prinzhofer,
CIAO GERMANIA - Ha temuto che il trasferimento saltasse. Una volta a Roma per le visite mediche è dovuto tornare in Germania: « Non ero contento quando sono ripartito. Poi ho parlato con Sabatini e ha trovato la soluzione migliore » . Il Wolsfburg aveva speso dodici milioni per acquistarlo, ma in Germania non è stata una passeggiata: « E stata una grande esperienza, ma non è andata bene per me e per la squadra cera un grande progetto ma non ha funzionato, quando ho sentito che cera la possibilità di tornare in Italia non ho avuto dubbi. Sono ancora giovane, devo lavorare, ma credo nelle mie qualità ». E appena arrivato, ma se ci fosse bisogno di lui non si tirerebbe indietro: « Sono pronto, ho giocato con la Nazionale e con il Wolsfburg, sono in forma. Se serve...
» . Sabatini ha avuto un ruolo importante nella sua carriera. Lo ha ceduto in Germania e lo ha ripreso alla Roma: « Ho un grande rapporto con Sabatini, cè stima reciproca, non ho avuto dubbi su questo trasferimento. Sono stato convinto subito» .
IL CAPITANO - Caso Totti. Kjaer lo ha affrontato da avversario. Conosce il suo valore: « Totti è Totti, ha qualità enormi e fa sempre la differenza. Lho incontrato un paio di volte. E il capitano, secondo me deve giocare sempre » . E partito un progetto nuovo, i tifosi si interrogano su dove potrà arrivare la Roma: « Ci vorrà un po di tempo per capirlo, almeno cinque, dieci partite » . Benedice lo sciopero che ha rinviato linizio del campionato: «Per me è stato perfetto, ho potuto allenarmi di più con la squadra » . Il calo di rendimento in Germania è dovuto ad allenamenti meno rigorosi dal punto di vista tattico: « In Germania giocavamo con la testa sotto al braccio, si pensa prima di tutto a correre in avanti. In Italia è unaltra cosa. Qui si fa più addestramento tattico, si lavora come una squadra. In Germania è sempre uno contro uno, devi pensare solo a te, non è il tipo di calcio che preferisco » .
CRESCITA - E arrivato alla Roma in punta di piedi e con la voglia di tornare il difensore ammirato a Palermo: «Devo migliorare in tutto. devo imparare ancora. In Germania non ho giocato molto sullanticipo, qui dovrò farlo. E un altro tipo di calcio ». Il calcio che ha in testa Luis Enrique è spettacolare e offensivo: « Lavora molto con la squadra per imporre il suo gioco. Bisogna tenere la palla, anche i difensori devono partecipare allazione. Per me è perfetto ». (...)