
IL TEMPO (M. DE SANTIS) - I capelli lunghi sono rimasti a Madrid. Il Fernando Gago romanista ha voglia di ricominciare: nuovo look, nuova avventura, nuovi compagni, nuovo modulo e nuovo allenatore. Squadra nuova, vita nuova. Di vecchio, anzi di conosciuto, per ora ci sono solo Cicinho e Heinze, vecchi
Un progetto convincente, la possibilità di chiacchierare di nuovo d'arte e letteratura (le due principali passioni extracalcistiche dell'argentino) con Franco Baldini e soprattutto di dimenticare Mourinho. Anche se Gago non ha nessun rancore verso lo «Special One»: «La mia esperienza al Real è stata positiva, ho vinto tanti titoli. Poi mi sono infortunato e non ho più giocato. Non devo mandare nessun messaggio a Mourinho, con cui non ho avuto nessun problema personale». Meglio mettere da parte il passato e pensare al presente: «Sono qui per conquistare la fiducia dell'allenatore. Io e De Rossi possiamo coesistere, non ci sarà nessun problema. Totti è un esempio, uno che è sempre meglio averlo in squadra che fuori. Luis Enrique, invece, è una persona molto saggia che sa quello che vuole. Ho voluto la Roma per il progetto e perché avevo già dato la mia parola, non sapevo niente dell'interessamento del Palermo. Il derby? Credo, tra Argentina e Spagna, di averne perso soltanto uno».