IL ROMANISTA (V. VALERI) - Nel suo primo giorno da romanista, Fernando Gago ha potuto rendersi conto dellentusiasmo e dellaffetto che gravita intorno alla squadra. Largentino, che mercoledì sera poco prima delle 19 ha sconvolto lAta Hotel di Milano presentandosi nel box della Roma per firmare il contratto (fatto quasi inedito per un calciatore di livello), in queste ore sta cominciando a capire che giocare nella Roma ti espone molto di più, forse, che farlo nel Real. Sembra un paradosso, vista la differenza di blasone, ma se ci sono almeno una decina
VISITE MEDICHE Dopo una notte nella quale ha smaltito ladrenalina accumulata nei concitati momenti del suo trasferimento nella capitale, Fernando Ruben Gago si è recato al Policlinico Gemelli per le consuete visite mediche: risonanza magnetica, test sotto sforzo, analisi di rito. Quasi due ore di controlli per il mediano tanto amato da Valdano («è uno che pensa veloce e pensa bene, un valore aggiunto nella metà campo della squadra»), lex dirigente madridista fatto fuori perché non gradito da Mourinho: forse anche per questo il 25enne di Ciudadela non è mai stato preso in considerazione dal tecnico portoghese. Maglia bianca e jeans, Gago era entrato dicendo di essere «felice della scelta fatta. Non ho ancora parlato con i nuovi compagni, lo farò presto». Dopo oltre due ore, poi, si è soffermato qualche minuto in più davanti ai cronisti: «Ho scelto la Roma ha spiegato il sudamericano perché mi è piaciuto il progetto e mi ha stimolato lidea di farne parte. Sono contento di quanto deciso. Titolare da subito? E Luis Enrique a deciderlo, non lo so ora come ora». Date le sue caratteristiche tecniche, più di un addetto ai lavori e qualche tifoso si è chiesto come sia possibile la convivenza in campo di Gago e De Rossi, apparentemente così simili nel posizionarsi davanti la difesa e fare schermo: «Non credo ci saranno difficoltà ha risposto sicuro Fernando - , abbiamo caratteristiche diverse che si andranno a completare».
IL FUTURO Lui, Capitan Futuro e il giovane ma talentuoso Pjanic: i romanisti già sognano e si sfregano le mani, immaginando quanto di bello si potrà fare questanno, dopo la brutta partenza in Europa. Un terzetto che contiene qualità, quantità, fisicità e profondità di gioco, ben assortito e competitivo, sicuramente nella Top Five dei centrocampi italiani, anche alla luce dellultimo scorcio di calciomercato, che non ha certo portato grandi novità nelle dirette concorrenti per un posto nellEuropa che conta.




