
IL ROMANISTA (V. VALERI) - E alla fine cè anche Loic Nego. Il terzino destro francese, tesserato dalla Roma il 22 luglio scorso, era ancora un oggetto misterioso per i tifosi giallorossi. Svincolatosi dal Nantes, club francese di Ligue 2, classe 1991, è stato uno dei primi acquisti del nuovo direttore sportivo Walter Sabatini, che ha visto in lui un ragazzo futuribile, dotato di quelle caratteristiche fisiche e tecniche adatte per integrarsi nel progetto tecnico di Luis Enrique.
Ancora bocca cucita, forse per timidezza, ma solo un sorriso e un pollice alzato. È sicuramente soddisfatto, Loic, del suo approdo in una realtà come la Roma, dove avrà modo di competere con compagni di caratura internazionale, accrescendo così le sue conoscenze tattiche e la sua esperienza. Per ora, però, come annunciato da Sabatini nella conferenza stampa fiume di ieri pomeriggio, il terzino ex Nantes si metterà a disposizione di Alberto De Rossi nella rosa della Primavera. Lì avrà meno pressione, si allenerà con ragazzi leggermente più giovani in un ambiente più rilassato e avrà modo di integrarsi nella società entrando da una porta secondaria. Chi lo ha potuto vedere allopera in Colombia per i Mondiali assicura che Nego ha i numeri per potersi imporre. Forte fisicamente, veloce, cocciuto quel tanto che basta per cercare sempre il fondo e crossare. Per lui, infatti, anche un assist nelle quattro presenze con i Blues. Con Cassetti, Cicinho e Rosi in prima squadra, gli spazi sono inevitabilmente chiusi, ma nonostante ciò la Roma ha deciso di trattenerlo, senza cedere alle richieste che giungevano dalla serie B, in particolare dalla Sampdoria. Nego rimarrà qui, poi si vedrà. In base alla sua crescita nei prossimi due mesi, tempo durante il quale riceverà le cure di De Rossi senior, lo staff dirigenziale deciderà se farlo proseguire in giallorosso, oppure mandarlo a Gennaio da qualche parte, per applicare quanto imparato e farsi le ossa. In tanti si chiedevano «chi è Nego?», ora è arrivato. Il suo scopo, non cè dubbio, è mettersi in mostra e farsi apprezzare non solo dallo staff tecnico della Primavera, ma anche e soprattutto da quello di Luis Enrique, sempre attentissimo allevoluzione fisica, tecnica e tattica dei giovani talenti.