IL ROMANISTA (L. PELOSI) - Il paradosso è che adesso Totti sembra diventato il punto fermo dellattacco di Luis Enrique. Del tridente che andrà a San Siro solo uno su tre è sicuro del posto e si tratta proprio del capitano. In fondo è anche la conclusione più logica dopo quello che si è visto domenica contro il Cagliari, quando Bojan e Osvaldo
In fondo è anche la conclusione più logica dopo quello che si è visto domenica contro il Cagliari, quando Bojan e Osvaldo sono apparsi completamente fuori contesto, il primo più per motivi psicologici il secondo più per una condizione fisica ancora non al top.
In ogni caso, per Milano si cambia. Le possibilità a Luis Enrique non mancano. La prima naturalmente sarebbe quella di schierare gli attaccanti che hanno chiuso la gara contro il Cagliari, affiancando quindi a Totti Borriello e Borini. Il primo, pur dovendosi adattare a un ruolo più defilato rispetto alla posizione a lui più congeniale, è andato vicino al gol in un paio di occasioni. Il secondo ci sarebbe anche riuscito se non fosse stato per il fuorigioco di chi gli aveva passato il pallone, cioè Heinze. Borini peraltro ha anche il vantaggio di sapersi muovere bene anche più lontano dalla porta, qualità rara nellattacco romanista, anche se questo è un falso problema. Il 4-3-3 di Luis Enrique infatti non è certo quello di Zeman e non richiede agli attaccanti di saper andare per forza sullesterno. Quello è il posto degli esterni bassi, che sono elementi chiave della fase offensiva. Anche nellallenamento di ieri Borini e Borriello sono sembrati in buona forma. Tra i due il più indiziato a scendere in campo titolare sembra proprio il giovane ex Chelsea, mentre Borriello dovrà giocarsi il posto con Osvaldo. Lex milanista è comunque il favorito, nonostante lo stesso Osvaldo sia stato fortemente voluto da Luis Enrique. Ma lo stesso ragionamento vale anche per Bojan, eppure il tecnico non si è fatto scrupoli, nel momento in cui lo ha visto giù di corda, a sostituirlo. Segnale non da poco, perché se mai qualcuno avesse potuto pensare che lallenatore potesse fare figli e figliastri, è finito fuori strada. Totti-Borini-Borriello, dunque. Oppure Totti- Borini-Osvaldo, anche se cè unaltra variabile, che si chiama Erik Lamela. Largentino è in crescita, ieri in alcuni momenti dellallenamento è stato provato proprio accanto a Borriello. Però non gioca una partita ufficiale dal 13 agosto, giorno del quarto di finale del Mondiale Under 20 perso dallArgentina contro il Portogallo, quando Lamela rimase in campo 120 minuti nonostante una caviglia in fiamme. Ora la caviglia è a posto, ma la cautela rimane dobbligo. Dammi tre punti, cantano i tifosi alla squadra. Dammi tre punte, si potrebbe dire a Luis Enrique, ma non ce nè bisogno. Saranno sempre tre. Si tratta solo di scegliere quali e la sensazione è che spesso ci si troverà di fronte al toto-punte.