Con Nakata 12 nazionalità anche il primo anno di Capello

05/09/2011 alle 10:06.

CORSPORT (R. LORIA/INFOPRESS) - Se uno degli obietti­vi della nuova Roma era quello di far uscire la squa­dra dal perimetro del Gran­de Raccordo Anulare, a sfo­gliare la rosa a disposizione di Luis Enrique, sembra pro­prio che l'obiettivo sia stato raggiunto. (...) Non che la Roma negli anni scorsi si fosse sottratta al fa­scino dell'esotico, ma è un dato statistico importante che mai nella sua storia, a ve­stire la maglia giallorossa a inizio stagione, ci siano stati giocatori di ben 11 nazionali­tà differenti (esclusa quella italiana).

, ci siano stati giocatori di ben 11 nazionali­tà differenti (esclusa quella italiana).

PRIMI - Bandierine appuntate su tre continenti su cinque: Europa, America (del Sud) e Africa. Sembrano lontani an­ni luce non solo gli anni Set­tanta del calcio autarchico, ma persino quelli, Ottanta e primi Novanta di una mode­rata riapertura delle frontie­re. L'ultimo mercato ha por­tato novità assolute nella sto­ria della Roma, con Stekelen­burg e , primo olande­se e primo bosniaco giallo­rossi. C'è stato poi il sorpasso, da parte della colonia argen­tina (5 giocatori da Buenos Aires e dintorni) nei confron­ti di quella brasiliana (ne so­no rimasti 4). Una suprema­zia del calcio del Rio de la Plata che non si registrava dalla stagione 1996/97.

NAKATA - Una internazionaliz­zazione che non ha eguali nella storia della Roma. Solo nella stagione 1999/00, la pri­ma di Fabio Capello, arriva­rono giocatori di 11 naziona­lità diverse da quella italia­na. A inizio stagione però i paesi rappresentati erano 10, uno in meno rispetto a que­st'anno. Fu l'acquisto nel mercato di gennaio del giap­ponese Hidetoshi Nakata a portare a 11 la quota delle nazioni rappresentate.

STORIA - Fino al 1992, l'anno in cui l'Europa aprì le fron­tiere del lavoro e anche del calcio, in sessantacinque an­ni di storia, alla Roma non ci fossero mai state più di quat­tro nazionalità straniere rap­presentate. Ad esempio negli anni Sessanta a Roma il mas­simo della tensione verso l'estero si era raggiunto nelle stagioni 1959/60 e 1961/62 con giocatori provenienti da Uruguay, Svezia e dagli im­mancabili Brasile e Argenti­na.