Con il Palermo senza il capitano

21/09/2011 alle 11:08.

IL ROMANISTA (V. META) - Che a prendersi la Roma sulle spalle sia stato fin qui il suo capitano - quello nuovo, il vecchio si è già ritagliato uno spazio in serie B con il Crotone - lo dicono prima di tutto i numeri: trecentosessanta minuti giocati, un gol e pure i tre cartellini gialli rimediati in altrettante partite.

trecentosessanta minuti giocati, un gol e pure i tre cartellini gialli rimediati in altrettante partite. Solo che indossare quella fascia comporta fra le altre cose che la prima ammonizione valga doppio e allora ecco che sabato prossimo Federico Viviani dovrà guardare dalla tribuna i suoi compagni affrontare il Palermo, primo vero esame di maturità di una Primavera ancora in via di definizione tanto dal punto di vista tattico quanto da quello della condizione fisica.



Un cartellino in Supercoppa nella sera in cui tornava all’Olimpico dieci giorni dopo avervi esordito con la prima squadra e per celebrare il ritorno ha deciso di regalarsi pure un gol, una delle sue traiettorie affilate da fuori area, tanto per ricordare alla che lui sarà pure stato un tifoso viola da piccolo, ma quando c’è qualcosa in gioco non si fanno sconti a nessuno. Un altro a Trigoria nel pomeriggio afoso che ha aperto il campionato dei campioni d’Italia con il deludente 0-0 contro la Stabia: aveva lasciato il campo per ultimo Viviani, la fascia da capitano che gli pendeva dal braccio e sul volto un misto di amarezza, rabbia e frustrazione. Non ci fosse stata la traversa a respingergli il tiro, magari oggi la Roma sarebbe a punteggio pieno. Poi Catania, altro giro altra battaglia per lui che oramai in questa categoria è di casa eppure scende in campo sempre con la stessa fame, quella che l’ha portato a non togliere la gamba nemmeno sapendo di avere una diffida che gli pendeva sulla testa.

Che il ragazzo di Grotte di Castro non prenda benissimo le sconfitte, anche quell piccole, è cosa risaputa: «Certo che tu rosichi sempre!» lo prendeva in giro qualche settimana fa il medico dell’Under 20 vedendolo protestare dopo un contrasto in allenamento. Di certo non gli farà piacere stare a guardare sabato con il Palermo, anche perché dall’altra parte avrebbe ritrovato Andrea Barberis, affrontato e battuto nella finale scudetto contro il Varese e passato in Sicilia in estate insieme al tecnico Devis Mangia prima che questi venisse dirottato da Zamparini in prima squadra.

Un’assenza pesante per , costretto a fare a meno del suo regista in una partita delicatissima (il Palermo nell’ultimo turno ha espugnato , ma all’esordio è stato travolto sul suo campo dalla Lazio) e a cercarne il sostituto in uno fra Cittadino e Spadari, entrambi classe ’94. La permetterà a Viviani di riprendere fiato dopo due mesi senza respiro, passati a fare il vice fino all’arrivo di e Gago. E se Luis Enrique approfittasse della per portarlo a Parma, l’avversaria del suo esordio mancato con Montella?