IL ROMANISTA (D. GALLI) - Carnet, ultimo atto. Oggi, il Consiglio di amministrazione della Roma dovrà decidere come rispondere al Viminale. È estremamente possibile che la società chieda allOsservatorio di dare delle spiegazioni. Di motivare perché è stato detto di no a uniniziativa che non solo era in linea con le direttive sulla tessera del tifoso, ma che - attenzione - era stata condivisa dallOsservatorio sulle manifestazioni sportive.
Ci sono quattro o cinque lettere che stanno lì a testimoniarlo. Urge aprire però ora una lunga parentesi. Mentre ieri i manager giallorossi si godevano ancora la tranquillizzante vittoria di Parma, e cercavano di rimandare il confronto sul carnet a oggi, al fine evidente di instaurare un clima di distensione, pace e amicizia, Maroni ha pensato bene di accusare la Roma di avere agito «autonomamente», «senza informare il Viminale» e, quel che è peggio, violando «un accordo sottoscritto dai club (ah sì, dai club?, ndr)» e «un protocollo di legalità». Uscita peggiore non poteva esserci. Perché non solo è ingiusta. È proprio sbagliata. «Abbiamo fatto un protocollo dintesa con le società - sostiene il Ministro dellInterno al Gr Parlamento - firmato da tutti i club, che deve essere rispettato». Primo punto. Firmato da tutti i club? E quando? Allora, vediamo un po. Il Viminale lo ha firmato con il Coni, la Figc e le Leghe (A, B, Lega Pro e Lega Dilettanti). Ma con le società proprio no.
Il protocollo di intesa, che formalmente impedisce di rilasciare abbonamenti e concedere facilitazioni ai non tesserati, non è stato ratificato dalla Lega di Serie A. Quindi, non vincola nessuno. Secondo punto. Maroni dice: «La Roma ha preso uniniziativa autonomamente, senza informarci, che va nel senso opposto e che smentisce il protocollo per cui io non ho potuto far altro che chiedere allOsservatorio di valutare questa iniziativa». Autonomamente? Senza informarci? Negli hard disk dei computer di Trigoria sono gelosamente conservati degli scambi epistolari tra la Roma e i funzionari del Viminale. Ogni proposta, dalla campagna abbonamenti aperta anche ai non tesserati al carnet di 16 partite, è stata presentata solo dopo avere incassato lok informale dellOsservatorio. Se avessimo agito senza averlo, spiegano a Trigoria, saremmo stati degli stupidi. Poi, Maroni esagera: «LOsservatorio sta valutando la proposta del carnet, ma nel frattempo abbiamo detto che non è uniniziativa coerente con il protocollo di legalità sulla tessera del tifoso che Ministero e società hanno firmato». Non è uniniziativa coerente con il protocollo di legalità? Scherziamo?Lunica differenza tra lAs Roma Club Privilege e il carnet era che la prima è uno strumento finanziario, è una carta di credito, e il secondo no. Ma il carnet ha tutti i requisiti di sicurezza richiesti dal Viminale per la tessera.
Sapete la vera ragione per cui è stato bocciato? Perché mentre la Roma è in regola con la questura on line, che serve a evitare che un biglietto, una tessera o un carnet possa essere venduto a chi presenta motivi ostativi (come un daspo o una diffida), qualche altra grande società è ancora indietro. E quindi non avrebbe potuto copiare la meravigliosa idea della Roma. Maroni termina lintervento fingendo di aprire uno spiraglio alla società: «Non è una imposizione del Ministero, è un accordo e come tutti gli accordi firmati da due parti possono essere modificati solo con laccordo delle parti. Siamo in contatto con la Roma (ah, ma allora siete informati!, ndr), stiamo studiando una soluzione che non deve penalizzare nessuno (non cè nessuna soluzione allo studio della Roma, le avete bocciate tutte, ndr), ma voglio anche evitare che questa iniziativa, come qualche gruppo di tifosi della Roma ha già pensato di indicare, sia la smentita o la fine del programma tessera del tifoso, una furbata per dire da ora in avanti la tessera del tifoso è cancellata». E questo punto merita più dellennesimo "ndr". La Roma - e conta solo quello che dice e fa la Roma, non quello che dicono e fanno gli organi di stampa - non ha mai pensato di abolire la tessera del tifoso. Anzi, chi si tessera ha dodici miliardi di vantaggi. Compreso il fatto di poter andare in trasferta. Se è stata fatta della disinformazione, che colpa ha la Roma?