Borini: San Siro? Non ho paura

16/09/2011 alle 09:58.

CORSPORT (P. TORRI) - Chiedetegli tutto, ma non il suo sapone da bagno. Cosa, per carità, che potrà sembrare perlomeno bizarra, ma eventualità che ieri, Fabio Borini, ultimo dei nuovi acquisti anche in ordine di conferenza

TRENO - Trentuno agosto, stazione di Bolo­gna, il nostro si è appena sistemato sul se­dile prenotato dell’Eurostar diretto a Ro­ma per rispondere alla convocazione del­l’Under 21 (alla Borghesiana). E’ un gio­catore del Parma, quando scende alla sta­zione Termini è della Ro­ma. Perché durante il tragitto un amico, telefoni­camente, gli dice, ti vuole la Roma, che fai?. Tra una galleria e l’altra, è arrivata la sua risposta, vado di cor­sa. E dopo i primi giorni nella Capitale, è ancora più contento della scelta fatta: «Mi ha colpito il nuovo ciclo che qui a Ro­ma stanno cercando di costruire. E’ tutto nuovo, idee, tecnici, giocatori. Sono rima­sto impressionato anche dall’entusiasmo che c’è intorno alla Roma. Quando dome­nica scorsa stavamo andando in pullman verso lo stadio, la gente si fermava per strada per salutarci. fino a qualche giorno fa l’avevo visto solo in tv, è un cam­pione di livello mondiale, quando me lo hanno presentato ero in imbarazzo. E’ stato un piacere anche conoscere De Ros­si, uno dei capi dello spogliatoio.(...) Quando mi è stata prospettata la Roma, non ho avuto dubbi, perché giocare nella Roma vuole dire giocare in una grande squadra. Per me è un onore» .

TITOLARE - Tra esserci e giocare, però, ci passa un oceano. Soprattutto in una Roma dove le punte si contano a grappoli. Bori­ni è arrivato in prestito oneroso, un milio­ne e ducentocinquantamila euro ( in più la Roma si è fatta carico anche del milio­ne e mezzo di commissioni per il passag­gio dal Chelsea al Parma), c’è un diritto di riscatto fissato a sette milioni, numeri im­portanti che dovranno essere confermati dal campo. Ma ne avrà la possibi­lità? «Uno dei miei obiettivi, ovviamente, è quello di convincere la società a riscat­tarmi. Non sono preoccupato del fatto che qui ci sono tanti attaccanti e tutti bravis­simi. Se non sei o Ro­naldo, le difficoltà ci sono per tutti. Io sono a disposi­zione dell’allenatore con l’obiettivo di farmi trovare pronto quando mi sarà da­ta la possibilità. Titolare a San Siro? Io sono pronto, ma deciderà Luis Enrique. Il mio ruolo? Nasco attac­cante centrale, ma mi adatto anche da se­conda punta. L’Inghilterra mi ha fatto be­ne, sono maturato prima. Da Drogba ho imparato tanto, a cominciare come cal­ciare le punizioni, mi ci sono allenato un anno per fare miei i suoi consigli. Ringra­zio per le parole che ha speso nei miei confronti, so che lui è molto con­tento che sia arrivato alla Roma» .