LEGGO (F. BALZANI) - A San Siro con Borini. Quella che una settimana fa poteva sembrare una battuta oggi appare una possibilità concreta. Il giovane attaccante prelevato dal Parma ha stupito tutti nei venti minuti finali della partita contro il Cagliari e ieri a Trigoria, provato al fianco di Borriello e Lamela, ha strappato nuovi applausi a Luis Enrique. Sabato contro lInter, il tecnico è intenzionato a tenere in panchina Bojan (che ieri ha abbandonato anzitempo lallenamento) e concedere una chance proprio a Borini. Ma chi è Fabio Borini?
Il piccolo bomber, ultimo acquisto in casa Roma, è nato il 29 marzo del 1991 a Bentivoglio, 5.000 abitanti, praticamente ci si conosce per nome. E, se tiri calci a un pallone, sogni Bologna. Mezzora di macchina e tonnellate di sacrifici per chi ti deve accompagnare. Ma nel caso di Borini ne è valsa la pena. A Bologna ha trovato il calcio e Francesca, studentessa di infermieristica, che da quei giorni lo hanno seguito passo passo fino alla Roma, la serie A.
La svolta arriva nel 2007, quando il Chelsea si presenta con unofferta da capogiro: contratto da professionista e studi pagati. Stavolta non basta la macchina, per rincorrere il sogno serve laereo e tanto coraggio. Borini ci ha aggiunto il talento che gli ha consentito di affiancare al diploma da geometra la prima laurea nel calcio: capocannoniere della seconda squadre dei Blues con 10 gol in 11 partite.
Il talento non sfugge a Carletto Ancelotti che nel 2009 vede in Borini qualche lineamento di Inzaghi: grinta e fame di gol. Così il 20 settembre del 2009 a Stamford Bridge contro il Tottenham fra i colossi del Chelsea spunta questo mangia tortellini. Borini non segna, ma dagli applausi capisce che è un giocatore di calcio. Un grave infortunio alla spalla e un rapporto che si incrina con la società lo spinge verso lo Swansea: 6 gol in 12 partite che aiutano i gallesi a salire in Premier. Il Parma gli manda messaggi, Borini respira a pieni polmoni il profumo dei vecchi tortellini, ma subito dopo arriva un nuovo intrigante invito a tavola. Stavolta ci sono i rigatoni con la pajata, cè la Roma che vuole i giovani come lui. DallInghilterra Borini si porta dietro il santino di Drogba: «Mi ha sempre incoraggiato e da lui ho imparato molto». Vedremo. Magari già sabato sera, a San Siro.