Applausi e amore. Fino alla fine

12/09/2011 alle 11:03.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - Pomeriggio di caldo estivo, come a fatica se ne ricordano intorno a questa data. Anche se Roma, lo sappiamo bene, è capace di regalare giornate di sole pieno anche più tardi, ad ottobre inoltrat

La strada l’ha indicata proprio , quando ha chiesto di stringersi intorno ad un progetto e dare fiducia a Luis Enrique. È quanto serviva per far sì che, nonostante tutto (e una sconfitta con il Cagliari non è di quelle facili da digerire), si debba continuare a crederci. Ne sono la riprova i cori di ieri, fino all’ultimo minuto. E gli applausi che, a fine partita, lo stadio ha comunque indirizzato ai giocatori. Che hanno preso atto e ringraziato. A cominciare proprio da e Borriello, due tra quelli della vecchia guardia, che si sono girati verso la curva accennando anche loro un applauso. Ne parlava anche Antonello Venditti nei giorni scorsi: «C’è un vento diverso, in à – diceva. – Perché c’è di nuovo amore e tanta curiosità verso questa squadra. Fatta di giovani e che, proprio per questo, è in grado di attirare le simpatie di tanti ragazzi, che stanno riscoprendo la Roma». Lui stesso è tornato allo stadio dopo anni di assenza dalla “sua” Tribuna Tevere. Un amore e una curiosità che anche ieri sono apparsi evidenti da subito agli oltre quarantamila spettatori presenti. Già durante il riscaldamento e poi per tutta la partita, quando si è tornati a sentir cantare “Roma campione” o “Correte, scappate, arriva lo squadrone giallorosso”.

Gridato con il cuore, perché, al di là del risultato, quei ragazzini in campo applausi riservati più volte a , alla sua prima apparizione in assoluto, o ad Heinze, anche lui all’esordio in una gara ufficiale. O allo stesso Gago, entrato al posto di Rosi. O l’incoraggiamento rivolto allo stesso Bojan al momento della sostituzione, nonostante non avesse certo entusiasmato. O a Josè Angel, espulso ingiustamente e forse tra i miispiravano fiducia. A proposito di "ragazzini", ieri c’è stata una piacevole sorpresa per tutti i bambini sistemati in Distinti Nord: la mascotte della Roma, Romolo, è andato a fargli visita insieme a Cicinho. Foto, autografi e sorrisi, per un’iniziativa che si ripeterà anche nelle prossime partite. Tornando alla partita, è bastato sentire gli gliori, se si eccettua l’errore in occasione del gol di Conti. «Ci vuole pazienza» aveva predicato DiBenedetto. E l’invito sembra essere stato raccolto. «Sono ottimista» ha aggiunto Luis Enrique. E ottimisti sembrano essere anche i tifosi giallorossi. Aspettando il cambiamento. «Magari – come ha detto ancora il tecnico – già dalla prossima partita»