
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Se per la Roma le novità sono talmente numerose da non fare più notizia, qualcosa ti devi inventare. E così ha fatto Luis Enrique, come già accaduto per la gara con lo Slovan, la vigilia non prevede la lista dei convocati.
Dunque in quarantacinquemila, all'Olimpico, pronti allapplauso di entrata in scena per la formazione che il giovane tecnico metterà in campo contro il Cagliari. Un esordio segnato da tutte le insidie che il nostro campionato, privo di comodi materassi, riserva alle squadre elette dalla carta a protagoniste. Tanti volti nuovi, una valanga di anni in meno sulla schiena di questa Roma figlia di una rivoluzione totale, in campo e fuori, volta a far dimenticare gli stenti, e gli scempi, di un passato recente. Reso il dovuto omaggio al più grande giocatore della storia romanista, Luis Enrique non ha voluto però anticipare certezze sull'impiego del capitano. Che però sembra scontato, anche in risposta all'invito di Francesco alla corsa da affrontare tenendosi per mano. Si va per tentativi: la fascia destra difensiva per Cassetti, il più affidabile tra i possibili interpreti, difesa centrale con Kjaer o Heinze accanto a Burdisso, Josè Angel a sinistra, De Rossi e Perrotta a garantire esperienza al centrocampo, un posto per una new entry, Gago o Pjanic. Accanto a Totti, Bojan a sinistra, difficile proporre a destra Borriello, più probabile Osvaldo, ma forse la carenza di esterni puri merita qualche correzione. Da prendere con le molle, nel Cagliari, quel Daniele Conti che ama tanto la Roma, ma questo amore ha uno strano modo di dimostrare.