
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - La prima volta di Bojan e Heinze. Ma anche, la penultima occasione per testare la nuova Roma prima dell'andata dei playoff di Europa League, in calendario per il 18 agosto. Giovedì l'urna di Nyon assegnerà alla Roma il suo avversario.
Con lui, anche la stellina spagnola. Che ammette: "Sono un po' emozionato, ma cercherò di dare il massimo". Glaciale, al contrario, l'argentino: "Emozionato no, ma non vedo l'ora di cominciare, voglio far parlare il campo". Proprio mentre la Roma fa il nodo ai lacci degli scarpini per la prima amichevole di agosto, nella capitale sbarca Stekelenburg. E il cda di Unicredit accoglie i termini del nuovo accordo tra americani e banca, per il passaggio definitivo della Roma in mani Usa. Fiorentino, vice dg della banca, è chiaro: "Stiamo lavorando per dare stabilità finanziaria, condizione per dare anche stabilità tecnica".
Un accordo definitivo, vincolante e non più da negoziare. La garanzia, sulla carta, che sia stata scritta davvero la parola fine alla telenovela estiva per la cessione della Roma. Una nottata per discutere gli ultimi aspetti formali del contratto. Poi, nel primo pomeriggio, il Chief Operating Officer Paolo Fiorentino ha potuto presentare al board di Unicredit riunito per l'approvazione della semestrale, i termini della nuova intesa, ridiscussa venerdì scorso. I termini dell'accordo prevedono una ricapitalizzazione triennale da almeno 80 milioni: 50 entro il 2011 per far fronte al passivo di 53 milioni nell'esercizio chiuso al 30 giugno, più altri due aumenti di capitale nei due anni successivi da 20 e 10 milioni, ma che potrebbero crescere in caso di necessità fino a una cifra complessiva di 100 milioni. Condizione imposta da una situazione dei conti che non avrebbe consentito alla Roma di reggere a lungo l'impatto con i costi gestionali di una nuova stagione. Nessuna modifica del prezzo di vendita, invece: Unicredit si farà carico di un finanziamento più oneroso rispetto ai patti siglati ad aprile.
La prossima - meglio, l'ultima - tappa della vicenda cadrà immediatamente dopo Ferragosto: il 18, infatti, è il giorno scelto dalle parti per sancire il passaggio del 67 per cento delle quote giallorosse da Roma 2000 a Neep Roma holding, società partecipata tra il gruppo DiBenedetto (60%) e la banca (40%).
Non cessa, intanto, il lavoro di Sabatini. Dal mercato dovrà raccogliere ancora almeno un centrocampista - per Casemiro il San Paolo rilancia: "servono 20 milioni", su Fernando è tornato il Chelsea - e un difensore centrale, oltre alla punta per il dopo Vucinic. Anche per questo, ieri, Luis Enrique ha ricordato come la Roma abbia "bisogno di altri giocatori". Parole che poco hanno fatto piacere a Sabatini, che in mattinata ha trovato il tempo per precisare all'Ansa come "Non si tratta di un grido di allarme". Il mago Luis Enrique, deponendo la bacchetta magica di Harry Potter, non voleva quindi mandare un messaggio a chi lavora sul mercato. Ma si riferiva "al bisogno di tempo che, un tecnico perfezionista come lui, ha per trasferire alla squadra il suo credo calcistico". Sabatini ne è convinto.