
CORSPORT (R. MAIDA) - Più che un mago, a cui non intende assomigliare, sembra uno studente. Al posto della bola magica, la sfera di cristallo, porta con sé un quaderno e una penna, che gli servono per annotare le nuove parole che impara in italiano. Ma della Roma, in spagnolo, Luis Enrique parla già come uno che comanda. «Mancano dei giocatori ammette -. Stiamo costruendo una nuova squadra e cè bisogno di completarla. Però la società sta lavorando per accontentare le mie richieste» . Un difensore (Kjaer), due centrocampisti (Casemiro o Fernando in prima fila), un attaccante (cè Hernandez?).
MESSAGGI -Liquida la partenza di Vucinic approfittandone per dare un segnale allo spogliatoio:«Noi vogliamo calciatori che si identifichino nel progetto, gente in cui i tifosi possano riconoscersi. Se qualcuno non si sente di poter dare il cento per cento in questa Roma, è giusto che se ne vada». Significa che qualcuno ancora mugugna a Trigoria? «In questo momento non cè nessuno che ha chiesto di andarsene. Se poi succederà, ne parlerò ai dirigenti. Non alla stampa». Potrebbe riferirsi a Borriello, che non è entusiasta di giocare sulla fascia ed è ancora meno contento di cominciare la stagione come riserva di Totti. Di sicuro Luis Enrique non si riferisce a De Rossi:«Daniele è uno dei punti di riferimento della Roma e me lo sta dimostrando in ogni allenamento. So che lui vuole restare e sono sicuro che un accordo per il contratto si troverà. Non so quando ma si troverà. Io ho detto alla società come la penso: De Rossi deve rimanere».(...)
BILANCIO -Da allenatore va cauto quando parla dei progressi della squadra. Più volte indica con la mano i campi di Trigoria, per spiegare che bisogna lavorare duro invece di parlare:«Stiamo ancora muovendo i primi passi. Non è unamichevole estiva a modificare le mie opinioni. Il cammino è lungo e impegnativo. Mi piace latteggiamento dei ragazzi: lottano, sanno che ci capiterà di di cadere ogni tanto, ma la nostra forza deve essere quella di rialzarsi ». E rimasto sorpreso da un giocatore in particolare. Lo dice in italiano:« Viviani, il ragazzo della Primavera, mi piace tanto». Mediano, come De Rossi (cera malizia?). Potrebbe essere promosso in prima squadra. E già stasera a Budapest, contro il Vasas, dovrà confermare le buone sensazioni di Luis Enrique. Che avverte:«Non mi interessa il risultato, vorrei vedere applicato il nostro sistema di gioco. Non ho inventato niente nel calcio, non sto rivoluzionando il modo di giocare a pallone. E solo uno stile. Vedo che i calciatori lo apprezzano, si allenano con piacere, e questo è molto importante per un allenatore » (...). Sul profilo dei rinforzi, Luis Enrique si allinea ai ragionamenti di Sabatini: forti, a prescindere dalletà.«Non ho mai guardato la carta didentità, nemmeno quando facevo il calciatore- spiega -La cosa importante è quello che mi può dare un giocatore». Ecco perché ha ripescato Cicinho, che dopo un biennio fallimentare tra Roma, San Paolo e Villarreal sta addirittura trattando il rinnovo del contratto:«Cicinho si sta allenando bene, è stato con noi in ritiro e fa parte del gruppo. E nellorganico e lo utilizzerò».