
IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - In Argentina si dicono «preoccupati» per la caviglia di Lamela, a Trigoria no. Nel senso che il giocatore, daccordo con lo staff medico della sua nazionale, sa perfettamente come comportarsi per non mettere in alcun
(«per noi ha sempre un sapore speciale», ha detto)
convivendo con quel dolore al piede sinistro che gli dà
fastidio ormai da qualche tempo. Al fischio finale però
Erik ha deciso di fermarsi e insieme al ct Perazzo ha valutato tempi e modi di recupero. Contro la Corea non dovrebbe scendere in campo: per riposarsi, far sparire il dolore ed essere pronto per la seconda fase del Mondiale, quella in cui lArgentina darà lassalto al titolo. Il Paese, dopo la delusione per la Coppa America,
sta seguendo con interesse lavventura della baby nazionale e considera - giustamente - Lamela il valore
aggiunto per provare a vincere il torneo. Ecco perché nei quotidiani argentini di questi giorni viene dato
ampio spazio alle sue condizioni fisiche. Su Olè, addirittura, si legge un articolo intitolato: "Abbiamo bisogno
di te, Erik".
In questi giorni lattaccante si è allenato senza forzare. Ha fatto un po di corsa, poi, visto che il piede continuava a dargli fastidio, si è dedicato soltanto a un po di palestra. Palestra che lArgentina ha dovuto cambiare in fretta e furia, visto che quella allestita allaperto è stata inagibile a causa di una tempesta di pioggia e vento che si è abbattuta su Medellin. Lumore dei ragazzi argentini era e resta buono: in questi giorni hanno festeggiato anche il compleanno del difensore Galeano - che ha compiuto 20 anni e che piace a Sabatini - e dello stesso ct Perazzo, nato 49 anni fa proprio a Bogotà. I giocatori hanno festeggiato, scherzato e mangiato la torta, senza esagerare però, visto che la storia del Mondiale è ancora tutta da scrivere. Così come è ancora tutta da scrivere la sua storia con la Roma. Una storia che inizierà quando terminerà per lArgentina lavventura in Colombia, con ogni probabilità dopo Ferragosto. Per quella data, si spera, il problema alla caviglia dovrà essere soltanto un ricordo.