GASPORT (M. CALABRESI) - In attesa che i suoi gol giustifichino i 15 milioni più 2,5 di bonus legati a Champions, presenze e gol investiti dalla Roma, Pablo Daniel Osvaldo è già un fenomeno di tendenza. Si era presentato mercoledì sera, all'aeroporto di Fiumicino, con una maglietta bianca raffigurante un enorme teschio, ma ieri mattina al Gemelli ha fatto meglio, passando dalla versione horror a quella Reggae. Altra t-shirt stravagante, stavolta con il volto di Bob Marley, e le solite due collane sfoggiate anche all'arrivo a Roma.
Che giornata Dopo quasi quattro ore di visite mediche, Osvaldo si è concesso le prime parole da romanista: un'eccezione, visto che fuori dal Policlinico nessuno dei nuovi aveva mai osato aprire bocca. «Ho scelto la Roma perché è una grande squadra dice . Non vedo l'ora di giocare con Totti». Da lì, di corsa a Trigoria, dove ha conosciuto Luis Enrique, vero artefice del suo arrivo ma già sul banco degli imputati, e quasi tutti i nuovi compagni, prima di mettere la firma sul contratto. Non ha conosciuto il danese Kjaer, atterrato a Fiumicino in serata. «Quando ho sentito Sabatini ci ho messo cinque secondi a dire di sì. La Roma è una squadra piena di campioni, per il futuro sono molto fiducioso». Ma è meglio che ieri la partita non l'abbia vista.