IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Olimpico, ore 20,45: Roma contro Slovan Bratislava. Serve la rimonta, serve una vittoria con almeno due gol di scarto per non uscire dallEuropa League e approdare alla fase a gironi. Deve ancora cominciare il campionato e la Roma di Luis Enrique
Lorganico della squadra è ancora incompleto, specie a centrocampo, si sta cercando di migliorarlo e stasera il tecnico asturiano, davanti a circa 40 mila tifosi, dovrà fare a meno ancora una volta di De Rossi, squalificato («Il Manchester City? Daniele vuole restare e la società vuole che resti», ha detto Luis Enrique) e di Juan, Pizarro, Lamela e Greco, infortunati. In più, cè Borriello che non sta benissimo e che è in partenza, «al momento è un giocatore al cento per cento della Roma e io utilizzo tutti quelli che ho a disposizione, non mi faccio condizionare dal mercato», ha precisato lallenatore ricordando limpiego ammazza-valutazione di Borriello a Bratislava, «certo che lo sapevo». A proposito di mercato: alla Roma manca ancora (soprattutto) un centrocampista. Luis Enrique, al riguardo, prima fa una (eloquente) pausa, sta zitto poi accenna un sorriso. «Il mercato è difficile ma la società sta facendo il suo massimo sforzo», la sua risposta indiretta.
E Totti stavolta giocherà? Chissà. Non si accettano scommesse, sarebbe troppo rischioso farlo. Luis Enrique ieri è partito da molto lontano per (non) rispondere. Ha giocato con le parole, senza far mai direttamente il nome del capitano, dando lidea di voler ribadire, a muso duro, alcuni suoi principi base.
Frasi da valutare con attenzione, nelle quali cè chi ha rintracciato più di una frecciata al capitano. «Io sceglierò sempre i giocatori più preparati. La mia idea è quella di raggiungere i risultati attraverso unidea di calcio collettivo. Non importa chi gioca, tutti si devono aiutare. E naturale che tutti i giocatori hanno una sensibilità diversa ma le norme di convivenza e comportamento devono essere uguali. Sceglierò sempre i giocatori che riterrò via via i migliori e i più preparati. E questo lo decido negli allenamenti. Loro devono pensare a fare i professionisti, allenarsi bene e basta. La forza di una squadra dipende dalla forza del gruppo, non dei singoli. Punto e basta», le sue parole. «Se mi aspettavo tanto clamore per lesclusione di Totti? Sinceramente non è mia abitudine leggere i giornali o seguire la stampa. Rimango tranquillo e sereno. Rispetto il vostro lavoro ma voi non vivete come me la situazione giorno per giorno. Ho parlato con tutti e nessuno ha avuto nulla da ridire: se qualcuno ce lha, viene da me e ne parliamo faccia a faccia. Darò sempre la formazione unora e un quarto prima di partire per lo stadio. Lo faccio per una questione di rispetto verso i calciatori, la devono sapere loro per primi. Io non chiamo nessun giornalista prima, altri possono fare quello che vogliono».
Le probabilità che Totti stasera giochi sono pari a quelle che vada in panchina. Dipenderà dalla valutazione che Luis Enrique darà al lavoro svolto dal capitano nel dopo Bratislava. Di certo, cè che la Roma recentemente ha stentato a far gol. «Effettivamente questo problema un po mi preoccupa. Sarà lesordio della Roma e mio davanti al pubblico di Roma, speriamo che con i tifosi ci sia un vero senso di comunione. Spero di poter ascoltare linno Grazie Roma come sempre quando la Roma vince. Lo Slovan, che recupera giocatori importanti, si chiuderà molto: è una squadra pericolosa in contropiede e sui calci piazzati».