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CORSERA (G. PIACENTINI) - Il dibattito va avanti ormai da qualche giorno ed è di quelli che si fanno sotto lombrellone: la Roma che sta nascendo è più forte o più debole di quella dello scorso anno? La risposta non può che essere parziale visto che manca un mese esatto alla fine del mercato e negli ultimi anni, non solo alla Roma, i colpi migliori sono arrivati spesso in extremis ma facendo il gioco delle figurine tra arrivi e cessioni unidea ce la si può fare. Di sicuro i nuovi dirigenti giallorossi un paio di vittorie le hanno già ottenute, abbassando sia letà media sia il monte ingaggi della squadra. Dalla porta al tridente dattacco, ecco come si è trasformata la Roma e come potrà ancora cambiare.
Larrivo di Stekelenburg, legato alla doppia partenza di Doni e Julio Sergio, è senza il dubbio il colpo migliore di Sabatini, che risolve il problema portiere e dimezza gli ingaggi. In difesa sono partiti due titolari (Mexes e Riise) e tre riserve (Loria, Castellini e Guillermo Burdisso) e sono arrivati Heinze a parametro zero, José Angel e Loic Nego, svincolato dal Cannes. Il primo è un giocatore di grande affidabilità, seppure di 33 anni, e può giocare centrale ed esterno; il secondo è un giovane di belle speranze che deve ancora dimostrare tutto il suo valore; il terzo sarà girato in prestito. Il centrocampo è il reparto che è cambiato meno: sono rimasti De Rossi (in attesa del rinnovo), Perrotta, Pizarro, Brighi, Taddei (finora utilizzato da terzino) e Greco mentre Simplicio non è stato convocato per il ritiro e una sua cessione (e quella di Barusso) allestero servirebbe a liberare un posto da extracomunitario. Lunico titolare inamovibile è De Rossi, ma urgono rinforzi.
Ieri in Francia davano ad un passo laccordo con Lucho Gonzalez. Il Marsiglia chiede 8-10 milioni, da Trigoria negano qualsiasi interesse. Petrovic è vicinissimo al Blackburn mentre su Casemiro e Guarin cè lInter; Sandro del Tottenham piace molto, ma è fermo per infortunio e ne avrà per tre mesi. Lucas è stato dichiarato incedibile dal San Paolo. In avanti la rivoluzione più grande, e non è detto sia terminata: si cerca un attaccante (Nilmar, Douglas Costa e Shaqiri i più gettonati) e se arriverà lofferta giusta Marco Borriello farà le valigie; Totti non si discute e il giovane Caprari ha dato segnali di crescita. Menez e Vucinic hanno lasciato il posto a Lamela e Bojan. In quanto a talento è una sfida che finisce in parità, come esperienza la Roma perde qualcosa ma come voglia ci guadagna. Non è quello che aveva chiesto Luis Enrique?