
CORSERA (G. PIACENTINI) - Fischi per Luis Enrique e applausi per Totti. Dall'Olimpico a Trigoria cambiano le proporzioni, nel senso che i tifosi presenti ieri mattina al Bernardini erano solo una ventina rispetto ai cinquanta
I tifosi della Roma si sono schierati con il loro capitano, anche se le percentuali in favore di Francesco non sembrano più «bulgare» come poteva essere fino a qualche tempo fa, almeno ascoltando le radio private e leggendo i commenti su siti e social network che ormai rappresentano un termometro abbastanza attendibile sullo stato d'animo del popolo giallorosso.
In mezzo a tanti attestati di stima nei confronti di Totti, infatti, comincia ad esserci anche qualche voce contraria. Il dibattito va avanti e rischia di diventare il tormentone della stagione, un po' quello che era successo lo scorso anno con Ranieri, anche se come è stato fatto notare al tecnico spagnolo nella conferenza stampa post Slovan non era mai capitato che un allenatore fosse ai ferri corti con il giocatore più importante della storia romanista ancora prima dell'inizio della stagione. Così come non era mai capitato che la Roma uscisse da una competizione europea prima del primo turno: 4 volte è andata fuori all'esordio, l'ultima nella stagione '86-'87 (in panchina c'era Eriksson) in Coppa delle Coppe contro il Real Saragozza.
Tutti segnali di una crisi difficile da pronosticare e della quale si continuerà a parlare in questi giorni. E chissà se il rinvio della prima giornata di campionato servirà per restituire a Luis Enrique che ieri ha tenuto a rapporto la squadra ma non ha avuto nessun chiarimento personale con Totti la serenità necessaria per riprendere in mano la situazione oppure se il fatto di non tornare subito a giocare (l'esordio in campionato ci sarà l'11 settembre, salvo nuovi scioperi) potrà rivelarsi un boomerang e accendere ancora di più una piazza, quella romana, che sembra già sull'orlo di una crisi di nervi.
Una delle poche certezze è che la Roma va completata con dei nuovi acquisti. Osvaldo si è già allenato con i nuovi compagni; Kjaer sarà ufficializzato nei prossimi giorni. All'appello mancano due centrocampisti: uno dovrebbe essere Gago. Oggi il suo agente sarà a Milano per incontrare Sabatini (che sta lavorando anche sul prestito di Tissone). La novità è che Gago potrebbe arrivare a titolo definitivo e non in prestito, ad un prezzo accessibile per le tasche romaniste (5 milioni di euro) perché il Real vuole liberarsi di lui e del suo pesante ingaggio mentre la società giallorossa investirebbe nello stipendio (con i soliti bonus) i soldi risparmiati per il cartellino.
Per la difesa si è tornato a parlare del prestito di Davide Santon, che però non convince dal punto di vista caratteriale. La precoce eliminazione in Europa League ha sbloccato la questione-Borriello, che ora può essere utilizzato nelle coppe europee con una squadra diversa dalla Roma. Ieri Leonardo ha annunciato a «L'Equipe» l'arrivo di un attaccante dal campionato italiano per 8 milioni di euro: troppi per Amauri, l'altro candidato, giusti per Marco, che potrebbe andare in prestito con diritto di riscatto obbligatorio già fissato. Un'operazione che consentirebbe alla Roma che un paio di mesi fa l'ha pagato 10 milioni al Milan di liberarsi dell'ingaggio in questa stagione e di non compiere una minusvalenza.