
REPUBBLICA.IT(M. PINCI) - Una cosa l'amichevole di Valencia l'ha certificata: a cinque giorni dal debutto stagionale, a Bratislava contro lo Slovan per l'andata dei playoff di Europa League, la Roma è in ritardo. Di condizione, di gioco, ma anche sul mercato. Al ritardo, poi, si aggiungono i guai: due nuovi infortuni, a Pizarro e Perrotta, privano Luis Enrique di pedine importanti, accendendo la luce di allarme per il centrocampo.
Che ad agosto la manovra e le gambe non girino come dovrebbero, è quasi inevitabile. Inevitabile però preoccuparsene, a pochi giorni dal debutto europeo, che - nelle intenzioni dei nuovi proprietari - dovrà segnare il primo atto dell'età americana proprio sotto gli occhi di Tom DiBenedetto. Anche per questo, non si può dire che il test del Mestalla abbia lasciato tranquillo Luis Enrique, che ai suoi giocatori ha rimproverato una esagerata distanza tra i reparti, la fatica nell'aiutarsi, nell'essere squadra. Di fatto, la mancata applicazione delle idee provate a Trigoria in settimana. La Roma non è ancora un corpo unico, e il tecnico lo ha fatto presente al gruppo durante tutto il viaggio di ritorno, che ha riportato la squadra a Roma soltanto alle 4 di mattina. In più, qualche eccesso di nervosismo che all'allenatore asturiano non piace proprio: anche questo ha detto alla squadra.
EMERGENZA CENTROCAMPO - Ma l'epilogo valenziano ha ricordato che alla Roma servono centrocampisti. Soprattutto oggi: dal Mestalla sono usciti malconci Perrotta, causa distorsione alla caviglia, e Pizarro. Il primo potrebe tornare in piedi in pochi giorni, più grave il guaio del cileno, che ha riportato una sospetta lesione muscolare. Domani pomeriggio gli accertamenti, ma l'Europa League non aspetta: e Luis Enrique dovrà già fare a meno di De Rossi squalificato e Greco, infortunato anche lui. Con Brighi non al meglio (ha saltato Valencia per un affaticamento muscolare), a centrocampo è allarme rosso. Senza un extrabudget di 12 milioni, possibile solo dopo il closing del 18, difficile affondare colpi sul mercato. E allora, meglio guardarsi in casa.
MERCATO: IDEA ALCANTARA - Per ora, al problema ha provato a provvedere attingendo al settore giovanile. Mettendo in conto come, a ragazzi di 18 anni, uno stadio da sessanta mila posti possa far tremare le gambe (chiedere a Viviani). Fin dalla prossima settimana, però, Luis Enrique vorrebbe avere a disposizione nuovi elementi per il centrocampo. Perché, se due terzi della linea mediana dei suoi sogni sono già definiti, con De Rossi e Lamela - ma entrambi, tra squalifiche e mondiale under 20, salteranno la "prima" del 18 - manca ancora qualcosa. Uno-due elementi, entrambi nel ruolo di mezzala, per la precisione. Potesse scegliere, Sabatini avrebbe già preso Guarìn, extracomunitario e blindato (per ora) dal Porto. Al tecnico piacerebbe moltissimo riabbracciare Thiago Alcantara, trapiantato dal Barça B allo spogliatoio di Guardiola. L'arrivo di Fabregas al Camp Nou potrebbe aprire una porta per un prestito secco, magari a fine mese. Resta vivo l'interesse per Casemiro, pista, tra passaporto e richieste del Sao Paulo, non meno complicata delle altre due. Anzi.
DALLA SPAGNA: OSVALDO ALLA ROMA - Intanto, Sabatini - che ieri notte è salito sull'aereo insieme al resto della comitiva giallorossa - si è concentrato soprattutto sull'attaccante che dovrà sostituire Vucinic: in Spagna danno ormai per certo l'arrivo di Osvaldo in giallorosso, anche se l'offerta complessiva (12 milioni più bonus) fino ad ora non avrebbe strappato sorrisi al presidente catalano Ramon Condal. E il ds non ha ancora abbandonato l'idea di ottenere il sì di Nilmar.