
CORSPORT - Da DiBenedetto, nuovo proprietario della Roma, riceviamo e volentieri pubblichiamo. Egregio Direttore, Le scrivo per manifestar-Le il mio stupore per linterpretazione che è stata data, nel titolo di apertura delledizione romana di oggi del giornale da Lei diretto, alla chiacchierata informale che ho fatto ieri con il suo collaboratore a Messina.
Egregio Direttore, Le scrivo per manifestar-Le il mio stupore per linterpretazione che è stata data, nel titolo di apertura delledizione romana di oggi del giornale da Lei diretto, alla chiacchierata informale che ho fatto ieri con il suo collaboratore a Messina.
Come ho già avuto modo più volte di affermare, tutti i professionisti che sono alla guida dei vari settori della Associazione Sportiva Roma hanno il dovere, e non solo il diritto, di guidare i rispettivi reparti nella più completa e totale autonomia.
Il Vostro titolo di oggi, invece, può lasciar credere a qualcuno dei Vostri lettori che da parte mia ci sia stata unindebita invasione di campo. Niente di più lontano dalla mia mentalità e dalla mentalità della nuova Roma.
Cordiali saluti.
Thomas Richard DiBenedetto (a.v.)
Credevamo che la dichiarazione di stima da parte di DiBenedetto nei confronti di Totti, raccolta ieri dal nostro giornale, servisse a chiudere il caso dellesclusione del capitano a Bratislava. Non è così, visto che dallo stesso DiBenedetto riceviamo questa puntualizzazione.
Chiariamo due particolari. 1) Il colloquio con il nostro giornalista non è stato una «chiacchierata informale », ma unintervista in piena regola, tanto che il bodyguard di DiBenedetto ha controllato la tessera professionale dello stesso giornalista dopo che questultimo aveva chiesto di poter avere unintervista dal nuovo proprietario della Roma. 2) Non abbiamo interpretato le parole di DiBenedetto, ma le abbiamo semplicemente riportate con assoluta e totale correttezza (lo conferma il fatto che, da parte del dirigente giallorosso, non cè alcuna smentita alle frasi che ha pronunciato).
Prendiamo atto, semmai, che DiBenedetto ha voluto rivedere la sua posizione. Una posizione che, peraltro, era assolutamente legittima: quella di voler vedere Totti giocare, perché « alla Roma serve in campo» (sono parole sue). Evidentemente, dopo le accuse di Baldini e la panchina di Luis Enrique, anche il nuovo proprietario ha preso le distanze dal capitano, trincerandosi dietro lesigenza di non voler interferire con il lavoro dellallenatore. Se augurarsi di vedere Totti in campo, tanto più per evitargli la mortificazione di fare la riserva a due ragazzi della Primavera o poco più, significa interferire con il lavoro dellallenatore, ce ne assumiamo volentieri il compito. Assieme a migliaia di tifosi romanisti.