IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Ventuno giorni alla chiusura del mercato, otto alla prima ufficiale, landata dei play off di Europa League in trasferta contro lo Slovan Bratislava (ore 20.45, tagliandi in vendita da domani al Roma store di piazza Colonna), quindici alla seconda (ritorno di Europa League allOlimpico contro lo Slovan, ore 20.45, biglietti in vendita dopo Ferragosto),
E la Roma - a detta di tutti, operatori di mercato giallorossi compresi - è incompleta (non solo la Roma, ovvio). Ci sono acquisti da fare, tre o quattro titolari, e cessioni da definire, calciatori in esubero, extracomunitari, più possibili partenti dellultima ora, figli dellofferta irrinunciabile. Tra queste, come detto, un paio sono fondamentali come quelle di Barusso (ieri qualche tifoso lo ha invitato poco delicatamente ad andarsene) e Simplicio che, essendo extracomunitari, stoppano larrivo di altri stranieri, vedi Fernando e Nilmar. Sabatini ha larduo compito di accontentare Luis Enrique, autore firmatario del progetto tecnico. Il ds dovrà fare in poco tempo quello che ha chiuso (in uscita e entrata) nel primo mese e mezzo di mercato, facendo arrivare alla Roma i vari Stekelenburg, José Angel Valdes, Lamela, Bojan, Heinze (più Nego), senza considerare le partenze di Menez (Paris Saint Germain), Vucinic (Juventus), Riise (Fulham), Doni (Liverpool) e Julio Sergio (Lecce). Traduzione: un acquisto ogni sette giorni, se ne calcoliamo tre, se invece la Roma ne volesse (o dovesse) prendere quattro, la media scenderebbe a 5,5, notti comprese, incluso Ferragosto e tenendo sempre come termine ultimo il 31 agosto.
Lunico inconveniente, in teoria, è che il tecnico avrà a disposizione i titolari nuovi a stagione cominciata. Se fosse solo un giocatore a mancare, non costituirebbe una preoccupazione per nessuno. Così come è anche vero che non sempre chi viene acquistato prima va meglio di chi arriva sul gong. Siamo solo alle teorie: basti controllare il rendimento di Adriano e Simplicio lo scorso anno (entrambi giunti prima del raduno estivo della squadra), con quello di Borriello, arrivato a Roma dopo la prima di campionato.
Alla Roma, Sabatini in testa, non hanno mai pensato che tutto il mercato si sarebbe potuto chiudere prima del ritiro, sarebbe stato impossibile per vari motivi (slittamento del closing compreso, infatti ci alcuni contratti di dipendenti ancora non sono firmati). Ma adesso tempo da perdere non ce nè. Gli obiettivi sono noti e anche un po costosi, visto che parliamo di titolari. Soprattutto cè da sbloccare il mercato degli extracomunitari. Sabatini è alla caccia di calciatori funzionali al progetto di Luis ed è attento a non sperperare, cioè non assecondare le richieste economiche degli altri. «La distanza tra noi e Nilmar è moltissima», ha detto ad esempio ieri pomeriggio il ds parlando del talento brasiliano del Villareal, che chiede 20 milioni di euro. Con Giuseppe Rossi che dalla nazionale stoppa il suo compagno brasiliano «è un grande uomo spero che resti».
La Roma ha bisogno di un attaccante, uno tra Nilmar, Palacio e Hernandez (nelle ultime ore in Germania hanno accostato il nome di Podolski ai giallorossi) e si sta facendo di tutto per farlo arrivare prima di Ferragosto (meno cinque giorni alla meta). Poi servono uno (o due) centrocampisti, Fernando su tutti, e un difensore (Kjaer, Ogbonna, Rolando), che ad occhio e croce arriverà verso la fine, con il doppio confronto in Europa League contro lo Slovan Bratislava già giocato. In tutto questo calcoliamo anche che: se va via Borriello, arriverà un altro attaccante e se parte Pizarro, diventa obbligatorio un altro centrocampista.
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha incontrato ieri lAd della Roma, Claudio Fenucci (primo appuntamento ufficiale). Nel corso del colloquio, che ha toccato vari punti, si è affrontato anche il tema relativo allutilizzo dello Stadio Olimpico: le attività commerciali legate allevento e al brand della società, lo sviluppo di iniziative promozionali per i partners della società e la commercializzazione degli spazi pubblicitari disponibili in alcune zone dello stadio. E altre sinergie.