Burdisso, l' America a Trigoria

02/08/2011 alle 10:41.

IL ROMANISTA (V. VALERI) - Finalmente è tornato. Nicolas Burdisso, reduce da una sfortunatissima Coppa America con la sua Argentina, domenica sera è atterrato a Fiumicino e ieri mattina si è presentato al “Fulvio Bernardini” di Trigoria per sostenere il suo primo allen

Il Bandito ha trovato un gruppo leggermente cambiato, con Bojan Krkic, Josè Angel e Gabriel Heinze volti nuovi, in attesa degli arrivi di Lamela, Stekelenburg e Nego. E chissà chi altro ancora. È parso già in buona forma, il difensore ex Inter, dopo un breve periodo di vacanza, anticipato per l’eliminazione della sua nazionale per mano dell’Uruguay. L’inguine, che tanto ha fatto preoccupare lo staff giallorosso, non presenta più un problema immediato: Burdisso non dovrà operarsi e da questo momento in poi terrà sotto controllo il fastidio con una terapia conservativa. Il primo aspetto positivo del ritorno di Nicolas è dettato dalla necessità: nel ritiro di Riscone, Luis Enrique non ha potuto provare gli schemi difensivi con i titolari, improvvisando Cassetti centrale insieme al giovanissimo – ma bravo – Antei. Juan continua ad essere fuori uso, e così Burdisso rappresenta una salvezza non da poco. Soprattutto se al suo fianco c’è l’amico e connazionale Heinze, El Gringo, altro combattente dal sangue caliente, che alla bisogna si piazza pure a sinistra a fare il terzino. Durante l’allenamento mattutino, i due hanno parlato e scherzato; un grande segnale, che lascia immaginare che sarà Il Bandito la guida del nuovo arrivato nel gruppo romanista. Anche perché sembra difficile escludere che Burdisso non abbia giocato una piccola parte nel convincere Heinze a scegliere la Roma come ulteriore sfida professionale dopo il Marsiglia.

Anche Lamela, così giovane e così talentuoso, ha indicato il difensore come punto di riferimento nella nuova Roma. D’altronde è sempre stato così nella sua carriera: ovunque è andato, Burdisso è stato riconosciuto come leader naturale dello spogliatoio. Prima di lasciare il suo Paese natìo e fare ritorno nella capitale, Burdisso ha rilasciato una breve dichiarazione al “Clarìn”, parlando esclusivamente della delusione in Coppa: «Sono profondamente ferito per quanto successo – ha ammesso – e anche per il licenziamento di Batista». Non una parola, per sua volontà, sul successore Alejandro Sabella. Ora il Bandito è concentrato sulla Roma, sul campionato che incombe e sui playoff di Europa League. Vuole ricostruirsi l’intesa con Heinze in campo – quella fuori già esiste - , aspettando il ritorno a pieno ritmo di Juan. La Roma dei giovani, delle promesse e dei talenti ha ritrovato un lottatore, un muso duro da mandare avanti nei momenti difficili. E di questi tempi, sicuramente, non guasta. Il Bandito è tornato e l’impressione, in fondo, è che non se ne fosse mai andato.